Luciano D’Amato e i ricordi fermi al 1980 dopo il coma. La Roma lo invita a Trigoria per mostrargli cosa si è perso, scudetto compreso
Ha suscitato scalpore la storia di Luciano D’Amato che, dopo un incidente e il successivo coma, si è risvegliato credendo di essere nel 1980 e di avere 24 anni. Era finito in ospedale nel 2019, investito da un’auto all’uscita di un asilo dove lavorava come cuoco. Ora è il 2024 e all’appello mancano 39 anni di ricordi. Tra questi anche quelli riguardanti la sua squadra del cuore, la Roma. Così, la società lo ha invitato a Trigoria per fargli rivivere i momenti più belli della squadra. A fargli da cicerone Ruggiero Rizzitelli, attaccante giallorosso dal 1988 al 1994. E Luciano, nel momento dell’incontro, ha esordito dicendo di non aver memoria dell’ex calciatore.
“Tramite i vari reportage di casa, della famiglia e degli amici, filmati e cose varie, abbiamo ricostruito questi 39 anni- racconta Luciano- non servono per i ricordi, quelli non li recuperi. Le emozioni che hai provato non ce le avrai mai: l’avere un figlio, crescerlo, il matrimonio. Non ce le ho queste cose. Non è facile. Con l’aiuto di mia moglie, dei miei figli e dei miei nipotini si va avanti”
Per quanto riguarda la Roma “il mio ricordo è fermo al 20 marzo dell’80”, “la squadra stava andando abbastanza bene, stava sul quinto o sesto posto. Poi non so come è finito il campionato. Sono arrivato fino a quel punto”. In ospedale, la scoperta che la Roma avrebbe vinto altri due campionati e quello che è stato Francesco Totti per la società.