Asma grave eosinofilico: benralizumab efficace precocemente su controllo malattia e su raggiungimento della remissione nella real life
I risultati di XALOC-2, uno studio internazionale di real life presentato nel corso del recente congresso ERS, hanno documentato l’efficacia di benralizumab (un anticorpo monoclonale che si lega direttamente al recettore alfa di IL-5) nell’indurre miglioramenti clinicamente significati dei sintomi dell’asma già a partire da una settimana dall’inizio del trattamento con il farmaco biologico, nel preservare e migliorare i benefici sulla sintomatologia nell’arco di un anno (1), e di consentire il raggiungimento della remissione di malattia (2).
Razionale e obiettivi dello studio
L’asma grave, come è noto, è caratterizzato da un cattivo controllo della sintomatologia, da episodi frequenti di riacutizzazione e da un’accelerazione del declino della funzione polmonare, nonostante l’aderenza ad una terapia inalatoria a dosaggi elevati, oppure da un adeguato controllo dell’asma raggiunto solo quando si assumono quotidianamente steroidi orali (OCS).
Nel corso del tempo, si stanno accumulando dati prospettici di real life, relativi alle variazioni precoci e a lungo termine del controllo della sintomatologia asmatica con i farmaci a disposizione dell’armamentario terapeutico dell’asma grave.
Spiega ai nostri microfoni il prof. Girolamo Pelaia (Ordinario di Malattie Respiratorie, Università della Magna Graecia): “I grandi trial randomizzati controllati, che sono fondamentali per consentire l’approvazione di un nuovo farmaco da parte degli enti regolatori, presentano un limite, rappresentato dall’applicazione di criteri molto severi di inclusione e di esclusione; ciò non consente l’accesso di molti pazienti a questi studi, pazienti che, invece, è possibile reclutare nella real life, nella pratica clinica reale giornaliera, senza limitazioni. Con gli studi di real life, pertanto, è possibile osservare risultati di efficacia che superano quelli degli stessi trial registrativi, valorizzando ulteriormente l’efficacia del farmaco studiato”.
Benralizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che blocca il recettore dell’IL-5. Legandosi quindi alla superficie cellulare degli eosinofili e dei basofili, oltre a inibire l’azione di IL-5 provoca anche un effetto di “antibody-dependent, cell-mediated cytotoxicity” con conseguente apoptosi degli eosinofili.
È attualmente approvato come trattamento aggiuntivo di mantenimento per l’asma eosinofilico grave (SEA) in un certo numero di Paesi, tra cui Stati Uniti, UE e Giappone.
Con questo nuovo studio di real life, lo studio XALOC-2, è stata valutata l’effectiveness di benralizumab sul controllo della sintomatologia asmatica da 1 a 56 settimane dall’inizio del trattamento con il farmaco biologico (1) e descritta la remissione clinica dopo 12 mesi dall’inizio del trattamento (2).
Disegno dello studio XALOC-2
“Lo studio XALOC-1 – ricorda Pelaia – presentato lo scorso anno, era un’analisi integrata di dati retrospettivi di pazienti provenienti dalla real life residenti in Canada, Italia, Portogallo Spagna e Regno Unito; lo studio aveva valutato i tassi annuali di esacerbazione (AER), l’impiego di steroidi orali come terapia di mantenimento (mOCS) e alcuni outcome riferiti dai pazienti (PRO) relativi all’asma (espressi sotto forma di punteggi) – test ACQ-6 a 6 item o test ACT di controllo dell’asma.
Lo studio XALOC-2, invece, si differenzia dal precedente in quanto analisi integrata osservazionale multicentrica. a braccio singolo, di dati prospettici relativi a pazienti con SEA provenienti da 4 Paesi (Belgio, Canada, Germania and Svizzera), valutati fino a 56 settimane dall’inizio del trattamento con benralizumab”.
La valutazione del controllo dell’asma è stata effettuata ricorrendo al questionario ACQ, il cui punteggio misura sia il controllo dell’asma (controllo dei sintomi e del rischio di eventi avversi) che le variazioni di questo outcome, che si manifestano spontaneamente o a seguito di un trattamento (benralizumab in questo caso). I ricercatori hanno calcolato i punteggi ACQ durante le visite di controllo al basale e nelle settimane 1, 2, 4, 8, 24 e 56.
Questa analisi integrata ha valutato le seguenti variazioni longitudinali del punteggio ACQ in termini di:
– Variazione rispetto al basale
– Miglioramenti clinicamente significativi: proporzione di pazienti con differenza minima clinicamente importante (MCID) o doppia (2xMCID) di questo punteggio
[Ndr: la MCID si riferisce alla variazione più piccola osservata del punteggio ACQ (riduzione ≥0,5 punti) che porta ad una variazione della gestione medica del paziente]
– Pazienti stratificati in base alla risposta al trattamento (pazienti ben controllati, parzialmente controllati, scarsamente controllati)
Risultati principali
Su 535 pazienti considerati nello studio (età mediana: 58 anni; 49% donne), il punteggio medio (SD) ACQ al basale (BL) era pari a 3,0 (1,2), per poi scendere a 1,5 (1,2) alla 56a settimana.
Il miglioramento di entità maggiore del punteggio ACQ si è verificato tra il basale e la 1° settimana ed è ulteriormente migliorato fino alla 56a settimana.
Miglioramenti clinicamente significativi (differenza minima clinicamente importante [MCID]=-0,5) sono stati osservati nel 58% dei pazienti dello studio (282/486) alla 1° settimana di trattamento.
Alla 56a settimana, il 79% (276/351) ha sperimentato un miglioramento ≥1xMCID, e il 62% (218/351) un miglioramento ≥2xMCID. Da ultimo, in tutti i sottogruppi caratteristici al basale clinicamente rilevanti, è stato osservato un miglioramento significativo del controllo dell’asma.
XALOC-2, infine, ha dimostrato come, dopo un anno di trattamento, la remissione clinica possa essere un obiettivo terapeutico raggiungibile nella pratica clinica con benralizumab: il trattamento con il farmaco biologico, infatti, si è dimostrato in grado anche di abbattere il rischio di nuove riacutizzazioni di malattia e di ridurre la necessità di ricorrere all’impiego degli OCS.
Il commento allo studio
In conclusione, dai risultati dello studio XALOC-2 è emerso che i miglioramenti clinicamente significativi nel controllo dei sintomi dell’asma a seguito del trattamento con benralizumab iniziano a partire da 1 settimana dall’inizio della terapia con il farmaco biologico o anche prima e tendono ad aumentare ulteriormente nel corso di un anno.
Inoltre, tali benefici sono stati osservati nell’intera popolazione e sono risultati sovrapponibili in alcuni sottogruppi chiave importanti per le decisioni terapeutiche da intraprendere nella pratica clinica quotidiana (pazienti stratificati per numero di esacerbazioni, conta di eosinofili, terapia di mantenimento con OCS, età alla diagnosi, compresenza di rinosinusite cronica con poliposi nasale, atopia, livelli di FeNO.
“XALOC-2 – aggiunge Pelaia – pur diverso, nel disegno, dallo studio osservazionale retrospettivo XALOC-1 in quanto di tipo prospettico, ha confermato i risultati di efficacia di benralizumab relativi al raggiungimento della remissione clinica nell’asma grave, basati sul miglioramento del controllo dei sintomi (valutato mediante il questionario ACQ), nonchè sull’azzeramento delle riacutizzazioni e la riduzione d’impiego degli OCS. Questo studio, inoltre, ha aggiunto un dato molto importante relativo alla rapidità con cui si è acquisito il miglioramento del controllo dei sintomi, valutato mediante l questionario ACQ”.
“Infine – conclude – i dati di XALOC-2 hanno trovato conferma anche in una nostra casistica di pazienti, nella quale è stato dimostrato – questa volta nell’arco temporale di 2 anni e attraverso uno studio retrospettivo – il raggiungimento della remissione dell’asma grave in termini clinico funzionali, aggiungendo al controllo dei sintomi, all’azzeramento delle riacutizzazioni d’impiego di CS orali, anche il miglioramento significativo della funzione respiratoria. Ciò, nel complesso, dimostra la possibilità di perseguire con successo l’ obiettivo della remissione protratta dell’asma , un risultato straordinario per i nostri pazienti che cambia completamente la qualità di vita e le prospettive terapeutiche a medio e lungo termine”.
Bibliografia
1) Dupont L et al. Early and continued asthma control improvement in patients with severe eosinophilic asthma (SEA) over 1 year post benralizumab initiation: real-world XALOC-2 programme. Poster ID 5358; ERS 2024, Vienna
2) Lommatzsch M et al. Clinical remission by BMI in patients with severe eosinophilic asthma (SEA) over 1 year post benralizumab: real-world XALOC-2 programme; Poster ID 3932; ERS 2024, Vienna