Da Alberto Sordi alle voci dei giornali radio a “Cari amici vicini e lontani” su Rai Storia


L’applauso a Guglielmo Marconi e Alberto Sordi, ospite d’eccezione, aprono l’undicesima puntata di “Cari amici vicini e lontani” stasera su Rai Storia

renzo arbore

L’applauso a Guglielmo Marconi e Alberto Sordi, ospite d’eccezione, aprono l’undicesima puntata di “Cari amici vicini e lontani”, il programma Rai Cultura con Renzo Arbore in onda mercoledì 11 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Il popolare attore romano, uno dei campioni della commedia all’italiana, diventa noto al grande pubblico proprio grazie alla radio, dopo il 1948, quando lancia “il compagnuccio della parrocchietta”, “il conte Claro” e “Mario Pio”, che rifà con Arbore. Canta uno dei suoi motivi, “Nonnetta” e ironizza con ciò sulla “casa di riposo” che si ritrova di fronte.

Arbore chiama, poi, Angelo Brigada, altro celebre direttore d’orchestra degli anni ’40 e ’50, a riprendere in mano la bacchetta per dirigere l’orchestra della Rai. Segue il turno di Walter Chiari, che nell’occasione fa un omaggio al suo partner in scena Carlo Campanini, scomparso da pochi giorni, rifacendo da solo il celebre sketch dei fratelli De Rege (“vieni avanti, cretino”).

Si passa a parlare dei Giornali Radio e il direttore del Gr3 Pinzaruti presenta alcuni voci del Gr anni ’80, Poi Arbore intervista Lello Bersani, in Rai dal 1945: omaggia il suo mentore Vittorio Veltroni e parla della rubrica dedicata al cinema, “Ciak” (1951-1970) avendo al suo fianco l’attrice e modella Elsa Martinelli, l’attore Galeazzo Benti. Sono presenti al tavolo anche Emilio Pozzi, Pia Moretti e Peppino Ortoleva, che ha curato la grande mostra per i 60 anni della Radio a Torino.

Da “Voci dal mondo” del ’51 si sente la voce di Mike Bongiorno agli esordi: viene così presentato da Arbore per parlare della sua esperienza radio italoamericana (dove ha cominciato facendo il “logkeeper”, l’addetto all’ascolto di tutti i programmi per segnale le pause pubblicitari), e ripercorre la carriera a Radio Rai fino al ’72,  ricordando il grande successo de “Il motivo in maschera” (1954/56), che radunava 8 milioni di ascoltatori.

A questo punto ”Cari amici” rende omaggio a Napoli (da cui proviene la troupe della trasmissione): dapprima Arbore chiama Isabella Biagini per imitare Sophia Loren;  Gianni Mazza e l’Orchestra Rai omaggiano Giuseppe Anepeta, direttore dell’Orchestra di Radio Napoli negli anni ’40 e ’50; infine “I Senza vergogna” cantano un medley dedicato a Napoli. Si parla, tornando in ambito giornalistico, del recente terremoto in Irpinia del 1980, riascoltando i primi appelli radiofonici dei sopravvissuti, e lo sforzo prodotto dalla Rai per sollecitare i soccorsi. Di questo e di altro Arbore ne parla con Gianni Bisiach, giornalista Rai di lungo corso e curatore dal 1980 di “Radio anch’io”, insieme a Giuseppe Zamberletti (Ministro per la Protezione Civile) e a Carlo Tognoli, sindaco di Milano. La puntata si conclude, come sempre, con la sigla “Un bacio a mezzanotte” cantata dalle gemelle Nete con “I Senza vergogna”.