Miastenia gravis generalizzata: approvato in Italia ravulizumab per i pazienti adulti positivi agli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di ravulizumab, inibitore del complemento C5 a lunga durata d’azione, come terapia aggiuntiva alla terapia standard per il trattamento di pazienti adulti affetti da Miastenia Gravis generalizzata (gMG – generalised Myasthenia Gravis) e positivi agli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina (AChR).
La decisione dell’AIFA di autorizzare la rimborsabilità di ravulizumab per questa indicazione fa seguito all’approvazione da parte della Commissione Europea nel settembre 2022, basata sui risultati dello studio di Fase III CHAMPION-MG, pubblicati online su NEJM Evidence.
Nello studio, ravulizumab si è rivelato superiore al placebo nell’endpoint primario di variazione, alla settimana 26, dal basale del punteggio totale del Myasthenia Gravis-Activities of Daily Living Profile (MG-ADL), indice che misura le capacità del paziente di svolgere le attività quotidiane. Inoltre, nei risultati di follow-up prolungato dell’estensione in aperto, si è osservato un beneficio clinico fino a 60 settimane.
La gMG è una malattia neuromuscolare autoimmune, rara, debilitante e cronica che porta alla perdita della funzione muscolare e a un grave indebolimento. Nei paesi dell’Unione Europea si stima siano circa 89.000 i casi diagnosticati di questa patologia, mentre in Italia si stimano circa 17.000 persone affette da gMG.
Il Dott. Michelangelo Maestri Tassoni, Dipartimento di Neuroscienze Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, dichiara “Nella Miastenia Gravis il sistema immunitario attacca un recettore nei muscoli con il risultato che i segnali di movimento risultano interrotti. Questo porta a sintomi lievi, ma comunque invalidanti, come visione doppia e perdita di equilibrio, fino a quadri più gravi che comportano la compromissione della deglutizione e respirazione. Si tratta di una malattia che nelle donne inizia il più delle volte prima dei 40 anni, con un impatto notevole sulla qualità di vita”.
Per il Dott. Raffaele Iorio, Università Cattolica del Sacro Cuore, UOC Neurologia Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, “Ravulizumab agisce in maniera specifica sulla proteina C5 del sistema del complemento, bloccandone l’azione e prevenendo la distruzione della giunzione neuromuscolare e riducendo i sintomi di debolezza e affaticamento. L’approvazione da parte dell’AIFA di ravulizumab rappresenta un notevole passo avanti per il trattamento della Miastenia Gravis generalizzata nel nostro paese, poiché mette a disposizione dei pazienti e dei medici che li hanno in cura un’opzione terapeutica a lunga durata d’azione in grado di portare miglioramenti duraturi nella vita quotidiana. Il farmaco ha dimostrato infatti un beneficio clinico in un’ampia gamma di pazienti, compresi quelli che continuano a presentare sintomi della malattia anche dopo il trattamento iniziale con la terapia standard”.
Molto positivo il giudizio dell’Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative Amici del Besta (AIM), alla quale fanno riferimento i pazienti affetti da Miastenia Gravis. Il suo presidente, il Professor Renato Mantegazza, ha così commentato la decisione dell’AIFA: “Questa malattia ha un impatto debilitante sulla qualità della vita e condiziona in modo pesante la capacità del paziente di svolgere anche le normali attività di ogni giorno. È dunque da salutare con soddisfazione l’arrivo di un trattamento che ha dimostrato di poter intervenire in modo efficace su questi aspetti”.
Mariangela Pino, segretario e socio AIM sezione Lazio, richiama l’attenzione su un aspetto particolarmente importante per i pazienti: “La gestione della malattia è decisamente molto faticosa per intensità e frequenza dei trattamenti, e questo, sovente, può generare scarsa aderenza alla terapia. In questo caso, la somministrazione ogni 8 settimane rappresenta per noi pazienti un’innovazione terapeutica importante e un punto di svolta cruciale che ci consente di affrontare in modo diverso la quotidianità. Tutto questo significa poter aspirare a una dimensione di ‘normalità’ che è fondamentale per la realizzazione personale, sociale e professionale di ciascuno”.
“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dei pazienti italiani un trattamento per la Miastenia Gravis generalizzata che dimostra di essere efficace e di poter semplificare la gestione della patologia, contribuendo a cambiare in meglio la vita delle persone che ne sono affette e delle loro famiglie”, sottolinea Anna Chiara Rossi, VP & General Manager Italy, Alexion, AstraZeneca Rare Disease. “È per noi un risultato importante, ma il nostro impegno non si esaurisce alla sola ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. Vogliamo essere un partner al fianco della comunità scientifica, dell’Associazione di pazienti, delle Istituzioni e di tutti coloro che lavorano all’interno del sistema delle malattie rare, e agire in modo concreto non solo mettendo a disposizione soluzioni terapeutiche innovative, ma con progetti ‘oltre il farmaco’ per rispondere alle esigenze ancora insoddisfatte dei pazienti con malattie rare”.
Miastenia Gravis generalizzata
La Miastenia Gravis generalizzata (gMG) è una malattia rara autoimmune caratterizzata da perdita della funzione muscolare e da un grave indebolimento muscolare.
L’80% delle persone che ne sono affette è positivo agli anticorpi AChR. Il loro organismo produce cioè anticorpi specifici (anti-AChR) che si legano ai recettori di segnale della giunzione neuromuscolare (NMJ), punto di connessione tra le cellule nervose e i muscoli che queste controllano. Questo legame attiva il sistema del complemento, essenziale per la difesa dell’organismo contro le infezioni, inducendo il sistema immunitario ad attaccare la NMJ e questo provoca infiammazione e interruzione della comunicazione tra cervello e muscoli.
La gMG può insorgere a qualsiasi età, ma tra le donne inizia il più delle volte prima dei 40 anni e per gli uomini dopo i 60. I sintomi iniziali possono includere difficoltà di parola, visione doppia, palpebre cadenti e mancanza di equilibrio; con il progredire della malattia si possono manifestare sintomi più gravi, come deglutizione compromessa, soffocamento, affaticamento estremo e insufficienza respiratoria.
Lo studio CHAMPION-MG
Lo studio multicentrico di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, della durata di 26 settimane, ha valutato la sicurezza e l’efficacia di ravulizumab negli adulti con gMG. Lo studio ha coinvolto 175 pazienti in Nord America, Europa, Asia-Pacifico e Giappone, con una diagnosi di Miastenia Gravis confermata almeno sei mesi prima della visita di screening con un test sierologico positivo per gli anticorpi anti-AChR, un punteggio totale MG-ADL di almeno 6 all’ingresso nello studio e la classificazione clinica Myasthenia Gravis Foundation of America da II a IV allo screening. I pazienti potevano rimanere in cura con farmaci standard stabili, con poche eccezioni, per tutto il periodo di controllo randomizzato.
I pazienti sono stati randomizzati 1:1 a ricevere ravulizumab o placebo per 26 settimane complessive. Il primo giorno hanno ricevuto una dose singola di carico, in base al peso corporeo, seguita da una regolare dose di mantenimento sempre basata sul peso a partire dal giorno 15, ogni otto settimane. Alla settimana 26 è stato valutato l’endpoint primario della variazione rispetto al basale del punteggio totale MG-ADL, oltre a diversi endpoint secondari che hanno valutato il miglioramento degli indici connessi alla malattia e alla qualità della vita.
I pazienti che hanno completato il periodo di controllo randomizzato hanno potuto proseguire per un’estensione in aperto, allo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di ravulizumab.
Ravulizumab
Ravulizumab (Ultomiris) è l’inibitore del complemento C5 a più lunga durata d’azione, in grado di fornire un’inibizione immediata, completa e duratura del complemento. Il farmaco agisce inibendo la proteina C5 nella fase terminale della cascata del complemento, parte del sistema immunitario. Se attivata in modo incontrollato, la cascata del complemento reagisce in modo eccessivo e induce l’organismo ad attaccare le proprie cellule sane. Dopo una dose di carico iniziale, ravulizumab viene somministrato per via endovenosa ogni otto settimane in pazienti adulti.
Ravulizumab è approvato negli Stati Uniti, nella UE, in Giappone e in altri paesi per il trattamento di adulti affetti da emoglobinuria parossistica notturna (PNH) e per bambini affetti da PNH negli Stati Uniti e nella UE.
Ravulizumab è anche approvato negli Stati Uniti, nell’UE, in Giappone e in altri paesi per il trattamento di adulti e bambini affetti da sindrome emolitico-uremica atipica.
Ravulizumab è inoltre approvato negli Stati Uniti, nell’UE, in Giappone e in altri paesi per il trattamento di adulti affetti da miastenia grave generalizzata.
Ravulizumab è infine approvato negli Stati Uniti, nell’UE, in Giappone e in altri paesi per il trattamento di adulti con disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD).
Ravulizumab è in fase di valutazione come trattamento per ulteriori indicazioni, nell’ambito di un ampio programma di sviluppo.
Alexion
Alexion, AstraZeneca Rare Disease, si concentra sull’assistenza ai pazienti, e alle loro famiglie, affetti da malattie rare e condizioni invalidanti attraverso la scoperta, lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci in grado di migliorare la loro vita. Leader da oltre trent’anni nell’area delle malattie rare, Alexion è stata la prima azienda a tradurre la complessa biologia del sistema del complemento in farmaci trasformativi e oggi continua a costruire una pipeline diversificata in aree terapeutiche con bisogni ancora insoddisfatti, attraverso soluzioni innovative. Come parte di AstraZeneca, Alexion continua a espandere la sua presenza geografica a livello globale per servire sempre più persone con malattie rare in tutto il mondo. La sede centrale è a Boston, negli Stati Uniti.
AstraZeneca
AstraZeneca (LSE/STO/Nasdaq: AZN) è un’azienda biofarmaceutica globale a carattere scientifico che si concentra sulla scoperta, lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci da prescrizione nei settori dell’oncologia, delle malattie rare e della biofarmaceutica, compresi i settori cardiovascolare, renale e metabolico, respiratorio e immunologico. Con sede a Cambridge, nel Regno Unito, AstraZeneca opera in oltre 100 paesi e i suoi farmaci innovativi sono utilizzati da milioni di pazienti in tutto il mondo.