Lo spettacolo “Torna fra 9 mesi” ancora in scena al Teatro Spazio 18b


“Torna fra nove mesi”, coinvolgente performance che dà vita, nelle voci e nei corpi di Evelina Nazzari e Maddalena Recino, alle parole profonde scritte da M. Evelina Buffa Nazzari

Torna fra 9 mesi

Un coinvolgimento totale degli spettatori in un susseguirsi di intense emozioni, un’immersione nei sentimenti più profondi delle protagoniste in un abbraccio stretto tra pubblico e interpreti. È Torna fra nove mesi, coinvolgente performance che dà vita, per la regia di Angelo Libri, nelle voci e nei corpi di Evelina Nazzari e Maddalena Recino, alle parole impietose e profonde scritte da M. Evelina Buffa Nazzari che, a grande richiesta, torna in scena a Roma e approda per la prima volta nella suggestiva e intima cornice del Teatro Spazio 18b, fino al 22 dicembre.

Il pubblico, senza rete e senza barriere, diventa soggetto partecipe, testimone ed interlocutore silenzioso dell’affanno di due donne – o forse una sola – che, in un grottesco conflitto interiore, lanciano uno sguardo tragicomico, addolorato o graffiante, sofferente o sarcastico verso un universo dal quale si sentono escluse, estraniate, separate per sempre da quel vuoto siderale scavato tra loro e “gli altri” da un dolore senza eguali. Due donne rese “diverse” dalla sofferenza indicibile ma che deve essere detta. Lontane da quel mondo pur così fisicamente vicino, stretto attorno a loro, che quasi le circonda, le abbraccia o le soffoca, in una prossimità fisica che rende il racconto intimo e confidenziale ma che scava il solco incolmabile che lo separa da loro. Un mondo che le guarda senza veramente vederle, che sa ma non vuole sapere, che sente ma non vuole ascoltare.

Il pubblico, a pochi passi dalla scena, anzi dentro di essa, ne uscirà commosso, emozionato, mentre le due protagoniste guardando gli spettatori negli occhi, li interpellano, cercando sostegno e condivisione davanti ai grandi temi della nascita e della morte, della maternità e della perdita, della vecchiaia, del lutto e della sopravvivenza; mentre cercano di riemergere, di restare a galla, si affannano alla ricerca di un senso che non è più, su una scena coperta di fogli stracciati, stropicciati come le loro vite. Rovistando nel passato raccontano i moti del loro dolore, sforzandosi di ipotizzare un futuro. Tra le carte bianche cercano ricordi, oggetti che sembrano sorgere dal nulla. Tutto è carta, fragile, sottile, corruttibile.

Nella messa in scena di Angelo Libri non c’è spazio per i sentimentalismi, il dolore arriva graffiante su un letto di rabbia e di sarcasmo. Le due attrici Evelina Nazzari e Maddalena Recino, si muovono nella scena realizzata da Lodovica Cantono Di Ceva, in una dinamicità tipica dei passaggi mentali, entrano ed escono dalla grande cassa fatta di legno e corde realizzando metafore di vita e morte sempre diverse.