Artrite reumatoide: monoterapia con metotrexato efficace nel 60% dei casi


Pazienti con artrite reumatoide (AR) hanno ottenuto un tasso di successo del 59,4% con la monoterapia con metotrexato (MTX), con remissione o bassa attività di malattia

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Pazienti con artrite reumatoide (AR) hanno ottenuto un tasso di successo del 59,4% con la monoterapia con metotrexato (MTX), con remissione o bassa attività di malattia legata ad una minore attività di malattia al basale, a valori di VES nella norma, a un peso corporeo normale e a un minor numero di articolazioni dolenti. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su BMC Rheumatology.

Razionale e disegno dello studio
Il metotrexato (MTX) resta ancora oggi il trattamento di prima linea raccomandato per l’artrite reumatoide (AR); tuttavia, la sua risposta varia ed è influenzata da diversi fattori. Questo studio si è proposto di identificare i fattori predittivi del successo del trattamento con MTX in monoterapia in una coorte indonesiana di pazienti con AR.

A tal scopo, i ricercatori hanno preso in considerazione i dati ricavati dalle cartelle cliniche di pazienti adulti in Indonesia con nuova diagnosi di AR, naïve ai DMARD e in monoterapia con MTX di prima linea.
I pazienti sono stati valutati per il successo del trattamento, definito come il raggiungimento della remissione o di una bassa attività di malattia (DAS28- VES ≤3,2) dopo 12 mesi di terapia con MTX.

Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi finale 254 pazienti, di cui il 95,7% erano donne, l’età media era di 48 anni e il 36,6% era affetto da obesità. Al basale, il 69,3% dei pazienti presentava un’attività di malattia moderata, l’84,6% aveva livelli elevati di VES e il 53,5% era positivo al fattore reumatoide. Inoltre, il 61,4% dei pazienti assumeva corticosteroidi a una dose superiore a 7,5 mg di prednisone al giorno, mentre il 59,8% aveva una durata dei sintomi superiore a 6 mesi prima di iniziare la terapia con MTX. La dose settimanale mediana di MTX dopo 12 mesi di trattamento era di 15 mg (IQR: 12,5-20 mg/settimana), con aggiustamenti della dose in base alla risposta clinica.

Risultati principali
I risultati delle analisi multivariate hanno rivelato che i fattori predittivi significativi del successo del trattamento erano i seguenti:
– minore attività di malattia al basale (odds ratio [OR]: 1,97; IC95%: 1,04-3,72)
– livelli VES nella norma (OR: 2,58; IC95%: 1,05-6,34)
– peso nella norma (OR: 2,55; IC95%: 1,45-4,49)
– un numero di articolazioni dolenti pari o inferiore a 5 (OR: 2,45; IC95%: 1,31-4,58).

Questi fattori hanno aumentato la probabilità di raggiungere la remissione o una bassa attività di malattia entro 12 mesi dall’inizio della terapia con MTX.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio, quali il disegno retrospettivo, l’incompletezza dei dati relativi al test degli anticorpi ACPA e alle radiografie a causa dei vincoli di costo, nonché l’esistenza di un possibile bias dovuto alla durata dei sintomi auto-riferita.

Inoltre, non sono state valutate le dosi cumulative di glucocorticoidi, il che giustifica ulteriori ricerche prospettiche per confermare questi risultati.

Nel complesso, “…il tasso di successo della monoterapia con MTX in questo studio è stato del 59,4%. Una minore attività di malattia, una VES nella norma, un peso normale e un minor numero di articolazioni dolenti al basale sono risultati predittori significativi del successo del trattamento”, hanno concluso i ricercatori.

Bibliografia
Hidayat R et al. Predictive factors of methotrexate monotherapy success in patients with rheumatoid arthritis in a national referral center: a cohort study. BMC Rheumatol. Published online September 12, 2024. doi:10.1186/s41927-024-00412-8
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