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Mamma investita e uccisa a Milano: il camionista per ora è ai domiciliari

incidente camionista

Francesco Monteleone, il 24 enne camionista che ha ucciso Rocio Espinoza Romero a Milano, non risponde al Gip: confermato l’arresto, concessi i domiciliari

“Non mi sono accorto”, queste erano state le prime dichiarazioni del 24enne autista del camion che ha travolto e ucciso a Milano Rocio Espinoza Romero, mamma di due gemellini di un anno e mezzo, giovedì scorso, 11 novembre. Francesco Monteleone, assistito dai suoi legali, Mario Mongelli e Roberto Tournier, interrogato dal Gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli avvocati hanno spiegato che il giovane parlerà all’interrogatorio con il pubblico ministero. Su di lui pesa l’accusa di omicidio stradale, aggravata dalla fuga e dall’omissione di soccorso.

Dopo lo schianto infatti aveva proseguito la sua strada per andare a lavorare in una cava ad Arluno, dove è stato poi rintracciato dagli agenti e arrestato. Dal suo cellulare però risulterebbe che durante il viaggio verso la cava ha fatto una chiamata e inviato un messaggio Whatsapp a un avvocato, elemento che stona rispetto alla versione data, secondo cui non si sarebbe accorto di aver travolto e trascinato per 13 metri la donna.

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Rocio Espinosa Romero è stata infatti investita dal camion mentre attraversava la strada sulle strisce, ad un’incrocio di viale Renato Serra, a Milano. Stava spingendo il passeggino doppio, dove si trovavano i due suoi figli di un anno e mezzo: è riuscita a salvarli con una spinta, negli ultimi attimi della sua vita. Salva anche la nonna che era con loro.

La Procura, nelle indagini coordinate dalla pm Paola Biondolillo e condotte dalla Polizia locale, ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere. Il gip Alberto Carboni ha sì convalidato l’arresto, ma disposto per il ragazzo i domiciliari, come richiesto dai suoi legali. “Umanamente è chiaro che questa è una tragedia di dimensioni immani- hanno commentato a conclusione dell’interrogatorio- Ma ribadiamo che si tratta di un’ipotesi colposa, non volontaria e il giudice si è riservato in ordine alle nostre richieste di concessione degli arresti domiciliari in considerazione del fatto che è un’ipotesi colposa, che è un ragazzo di giovane età, è incensurato, non ha precedenti di polizia, ha la patente e il camion era in regola e assicurato come la polizia ha avuto modo di verificare”.

Nel corso dell’interrogatorio del Gip il 24enne, secondo quanto riferito dai difensori, “era in stato di confusione», per cui ha preferito non parlare ma ha assicurato di voler chiarire la sua posizione direttamente con il pubblico ministero”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).

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