Fentanyl farmaco essenziale per la terapia del dolore


Fentanyl, farmaco essenziale per la terapia del dolore. Contrastarne usi distorti con prevenzione e conoscenza è l’appello di Formiche in collaborazione con Istituto Gentili

I derivati del Fentanyl sono 10mila volte più potenti della morfina: il punto di Fabrizio Schifano, ordinario di Farmacologia clinica e terapia

Gli oppioidi sono una classe di farmaci essenziale per garantire una migliore qualità della vita ai pazienti affetti da dolore, oncologico e non. Ben altra cosa è il loro utilizzo illecito come sostanze d’abuso, dunque al di fuori del contesto medico, correlato al mondo della criminalità organizzata. Una deviazione pericolosa, sotto i riflettori per via dell’emergenza Fentanyl  d’oltreoceano, che merita grande attenzione ma che non deve confondere la percezione dell’opinione pubblica rispetto al valore di un farmaco ampiamente consolidato e apprezzato nella pratica clinica, che rappresenta uno strumento insostituibile nella lotta contro il dolore. È il messaggio unanime espresso da rappresentanti del mondo della politica, delle Istituzioni e della comunità scientifica intervenuti a Roma al convegno “Fentanyl, fra sicurezza e salute: oltre l’emergenza”, organizzato da Formiche in collaborazione con Istituto Gentili.

“Il Fentanyl è una molecola con oltre sessant’anni di esperienza clinica. È l’oppioide più utilizzato al mondo in ambito anestesiologico e rappresenta un presidio insostituibile per trattare il dolore moderato-severo, specialmente in oncologia”, ha spiegato Arturo Cuomo, Direttore S.C. Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, Istituto Nazionale Tumori – IRCCS Fondazione Pascale, Napoli. “Oltre ai benefici sulla qualità di vita, la terapia del dolore rappresenta a tutti gli effetti una terapia adiuvante alla cura del tumore, perché contribuisce a migliorare l’aderenza alle terapie oncologiche e quindi ad aumentare la sopravvivenza. Si tratta davvero di un’arma indispensabile nelle mani del medico per garantire il meglio delle cure ai pazienti per cui questo farmaco è indispensabile”.

“C’è assoluta consapevolezza dell’utilità dei farmaci oppioidi per la terapia del dolore. Il Piano Fentanyl non intende in alcun modo demonizzare questo farmaco insostituibile in medicina, né condizionare la filiera legale”, ha dichiarato Ugo Taucer, Prefetto e Consigliere del Sottosegretario di Stato con delega al Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio. “L’azione del Governo è volta a prevenire la diffusione del Fentanyl nei canali illeciti per proteggere la salute della popolazione da un consumo distorto della sostanza. C’è la volontà di rafforzare la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nelle attività di monitoraggio e presidio della filiera, che si affianca all’attività di controllo dei trasferimenti illegali di queste sostanze a livello internazionale”.

“È doveroso distinguere tra l’utilizzo dei farmaci oppioidi in ambito sanitario, fondamentale per migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici e non solo, e l’uso illecito di queste sostanze nel contesto della tossicodipendenza”, ha affermato Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XII commissione Affari Sociali della Camera dei deputati. “È importante mettere in campo azioni efficaci di prevenzione delle forme di abuso degli oppiacei e al contempo promuovere la cultura della lotta al dolore, sancita dalla legge 38/2010”.

“L’Italia – ha aggiunto Marta Schifone, membro della XII commissione Affari Sociali della Camera dei deputati – è stata tra le prime Nazioni ad aver messo in campo un’azione di contrasto contro l’uso illecito del Fentanyl, che si fonda anche sull’importante ruolo della cooperazione fra Stati per contrastare il commercio illegale di queste sostanze”.

“È fondamentale promuovere una maggiore conoscenza su questi temi – ha detto Elena Murelli, membro della X commissione permanente Affari Sociali del Senato – da un lato per rimarcare gli importanti benefici dei farmaci oppioidi per i malati oncologici, dall’altro per evidenziare le problematiche correlate all’utilizzo illecito di queste sostanze e la necessità di contrastare il mercato illegale nel dark web a cui accedono soprattutto i più giovani”.

“La terapia del dolore va vista sotto tre aspetti fondamentali: l’impatto sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti e sulla riduzione dei costi economici e sociali a carico delle famiglie e del sistema previdenziale; l’accesso alle terapie, che deve essere garantito a tutti i pazienti che possono trarre beneficio da questi farmaci, e infine il contrasto all’illegalità”, ha aggiunto Francesco Saverio Mennini, capo del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Ssn del ministero della Salute. “L’introduzione totalizzante della ricetta dematerializzata ci consentirà, inoltre, di tracciare il percorso dei farmaci utilizzati per trattare il dolore e di intervenire in caso di anomalie, a tutela dei pazienti e per evitare un utilizzo inappropriato di queste terapie”.