In Lombardia Massimiliano Romeo è il nuovo segretario regionale della Lega e attacca Salvini: “Matteo, ora parliamo del nord”
Il capogruppo al Senato ed ex consigliere a Palazzo Pirelli Massimiliano Romeo è il nuovo segretario regionale della Lega. Romeo succede a Fabrizio Cecchetti. “Matteo, sai che sono sempre stato leale con te, se non parliamo più del nord, al nord i voti non li prendiamo più“. Questa una delle prime frasi da segretario regionale di Romeo, la cui elezione è stata accolta con un’ovazione dalle varie centinaia di delegati (370 circa) chiamati a votare all’Hotel Sheraton Milano San Siro.
“Riprendiamoci la nostra identità, la vera identità, poi possiamo parlare di temi di destra sinistra o centro. Nell’immaginario collettivo la destra sarà sempre rappresentata dalla Meloni, ed è inspiegabile- prosegue- questo continuo cercare un posizionamento politico nuovo e dimenticarci di coltivare il nostro spazio politico”. Per Romeo infatti, “la Lega rappresenta il movimento del territorio agli occhi dei cittadini, noi i voti li prendevamo dappertutto, e questa deve essere l’idea”.
“La Lega non è nata per far fare il parlamentare a qualcuno, la Lega è nata per fare la rivoluzione e per lasciare ai nostri figli un paese diverso”, dice il vicepremier Matteo Salvini nel corso del proprio intervento al congresso lombardo del partito. La scelta di un movimento nazionale per il vicepremier Matteo Salvini “è giusta per il paese ed è utile per la Lombardia, perché se oggi stiamo battagliando su mille problemi e in due anni Calderoli è riuscito a fare sintesi, e perché abbiamo 100 parlamentari, cinque ministri e pesiamo a livello nazionale”. Il ministro parla durante il congresso della Lega Lombarda a Milano, replicando a qualche malumore interno.
Per Salvini non si può correre il pericolo di “fare la correntina di altri partiti nazionali, o fare il dopolavoro di quelli che vengono a parlare di Nord a casa di quelli che per il Nord rischiano di andare in galera. Ce la possiamo fare, non sarà semplice e proveranno a ostacolarci”, osserva.
“Parliamo dell’autonomia, con Calderoli che ha combattuto e sta combattendo una battaglia da solo contro tutto il mondo – dice invece il presidente lombardo Attilio Fontana – Non ha mai avuto sostegno dai nostri alleati e da nessuno ma è riuscito a fare un passo avanti importante. Ha creato un po’ di malumore in chi l’autonomia non la vuole. Bisogna anche dire le cose come stanno”.
“La corte costituzionale- precisa- ha inserito un po’ di veleno all’interno delle sue motivazioni. Mi chiedo: dobbiamo continuare a lottare in questo modo? Noi lavoriamo e i benefici del nostro lavoro vanno a Roma, non so se questo vada bene”. Il governatore prova poi von gli esempi. “Io a casa mia- dice- risparmio e poi alla fine la lavatrice coi miei soldi se la compra il vicino di casa”. In sostanza, “chiedo che venga posta formalmente una questione legata all’autonomia o legata a qualunque altro tipo di sistema che ci consenta di ritornare padroni a casa nostra, altrimenti- sottolinea- dobbiamo cambiare forse in questo caso cambiare strategia”.