“Rispetto” è la parola dell’anno per Treccani


“Rispetto” è la parola dell’anno per Treccani. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha anche pubblicato 6 neologismi nati o diffusi dalla community di TikTok o sui social

rispetto treccani

È “rispetto” la parola dell’anno per Treccani. “L’abbiamo scelta nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, volta a promuovere un uso corretto e consapevole della lingua”, scrive l’Istituto della Enciclopedia italiana su Instagram.

“Spesso lasciata da parte- continuano- è una parola ora più che mai attuale, potente e da riscoprire. Come traspare anche dalle parole di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani, è importante mettere il rispetto al centro per immaginare una società nuova, più accogliente“.

“Rispetto” è definito da Treccani come “il sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona: r. verso o per i genitori, i superiori, le persone anziane”. Per Della Valle e Patota la parola “rispetto”: “Dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia, e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali. Tanto più oggi in cui la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.

I NEOLOGISMI DA TIKTOK E SOCIAL

Nell’ambito del progetto “le parole che valgono”, Treccani ha anche pubblicato 6 “parole nate o diffuse dalla community di TikTok e diffuse a livello globale, che riflettono tendenze, emozioni e nuovi modi di comunicare”. Spiega Treccani: “Grazie alla collaborazione tra TikTok, Treccani ed Edulia, esploriamo l’evoluzione della lingua italiana e l’impatto che i creator hanno nel trasformare semplici espressioni in fenomeni culturali”.

Si tratta di:

  1. Booktok: denominazione di un hashtag diffuso nella piattaforma di relazioni sociali TikTok per aggregare contenuti dedicati ai libri e alla lettura.
  2. Creator: persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, destinati a piattaforme digitali.
  3. Delulu: nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e influencer. La parola “Delulu” deriva da Delusional che significa Illuso/a e viene utilizzato per descrivere una persona o se stessi/e quando crediamo in fantasie irrealizzabili e veniamo appunto delusi/e. Su TikTok viene utilizzato soprattutto nel contesto delle relazioni, come quando una persona si prende una cotta per un creator o un influencer e viene definita “Delulu”. Non solo, viene utilizzata anche in generale per raccontare la propria illusione, o disillusione postuma, a qualcosa che è successa all’utente.
  4. Demure: di persona, elegante e riservato, sobrio e discreto nel modo di presentarsi e comportarsi; ma spesso, attraverso piattaforme di condivisione come TikTok, viene detto in senso antifrastico, per ridicolizzare atteggiamenti di affettata compostezza e ipocrita decoro. | Per estensione, detto di uno stile di design per arredamenti improntato al minimalismo e alla sobria eleganza.
  5. P.O.V: acronimo ingl. (Point Of View ‘punto di vista’), usato in it. come s. m. inv. per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva un punto di vista specifico per favorire l’immedesimazione nella storia da parte di chi osserva il video. | Usato sempre posposto anche in funzione agg.le.
  6. Slay: nel linguaggio dei social media, fare un ottimo lavoro, realizzare una performance molto soddisfacente, usato in modo impressivo in una dimensione colloquiale.