Mieloma multiplo recidivato: belantamab mafodotin aumenta la sopravvivenza globale nello studio testa a testa con daratumumab
GSK ha annunciato i risultati positivi di un’analisi ad interim pianificata dello studio di fase 3 DREAMM-7, un trial testa a testa che valuta belantamab mafodotin in combinazione con bortezomib più desametasone (doppietta BorDex) come trattamento di seconda linea o successivo per il mieloma multiplo recidivato o refrattario.
Lo studio ha raggiunto l’endpoint secondario chiave della sopravvivenza globale (OS), dimostrando che belantamab mafodotin, in combinazione con BorDex, ha ridotto significativamente il rischio di morte rispetto al trattamento standard, rappresentato da daratumumab più BorDex.
Hesham Abdullah, Senior Vice President, Global Head Oncology, R&D, GSK, ha dichiarato: «I risultati di sopravvivenza globale dello studio DREAMM-7 sottolineano il potenziale di questa combinazione di belantamab mafodotin nell’allungare la vita dei pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario. Si tratta di un progresso statisticamente significativo e clinicamente rilevante per i pazienti e potenzialmente trasformativo per il trattamento. Non vediamo l’ora di condividere questi dati con le autorità sanitarie e di presentare i risultati completi al meeting annuale dell’American Society of Hematology, il mese prossimo».
I risultati dell’analisi ad interim, compresi i dati sulla sicurezza, sono stati presentati, in occasione del 66° congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH).
Il programma di sviluppo clinico DREAMM (DRiving Excellence in Approaches to Multiple Myeloma) continua a valutare il potenziale di belantamab mafodotin nelle prime linee di trattamento e in combinazione con nuove terapie e trattamenti standard. Oltre a DREAMM-7, è in corso lo studio testa a testa di fase 3 DREAMM-8, che valuta belantamab mafodotin in combinazione con pomalidomide e desametasone rispetto a bortezomib in combinazione con pomalidomide e desametasone.
Sempre nell’ambito del programma DREAMM, entro la fine del 2024 è previsto l’avvio di uno studio di fase 3 su pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche.
Nel 2024 sono state depositate negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Giappone, nel Regno Unito, in Canada e in Svizzera le domande di autorizzazione per combinazioni a base di belantamab mafodotin per il trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario, sulla base dei risultati degli studi DREAMM-7 e DREAMM-8.