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Obesità: retatrutide fa perdere peso e migliora la qualità della vita

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Nei pazienti obesi il trattamento con il triplo agonista sperimentale retatrutide, oltre a una rilevante perdita di peso, è stato associato a un miglioramento della qualità della vita

Nei pazienti obesi il trattamento con il triplo agonista sperimentale retatrutide, oltre a una rilevante perdita di peso, è stato associato a un miglioramento della qualità della vita correlata alla salute rispetto al placebo, come mostrato dai risultati di una analisi di uno studio di fase II presentati al congresso ObesityWeek 2024.

Nei dati precedentemente riportati relativi alla sperimentazione di fase II, pubblicati sul New England Journal of Medicine, il farmaco ha comportato una riduzione del peso fino al 24,2% (dose da 12 mg) nei pazienti obesi dopo 48 settimane di trattamento.

«Retatrutide è una molecola sintetica che ha un’azione tripla agonista sui recettori GLP-1, GIP e glucagone» ha affermato il relatore Chisom Kanu, ricercatore scientifico in economia sanitaria e risultati presso Eli Lilly. «I questionari comportamentali sono stati utilizzati in studi precedenti e, in generale, abbiamo visto che i GLP-1 agonisti hanno dimostrato effetti benefici sulla qualità della vita correlata alla salute negli adulti che vivono con obesità o sovrappeso. Tuttavia non erano noti gli effetti di retatrutide in questo ambito».

Valutazione di comportamento alimentare e qualità di vita
L’analisi presentata al congresso ha preso in considerazione i 338 pazienti arruolati nello studio di fase II (età media 48,2 anni, 51,8% uomini, BMI medio 37,3 kg/m2) e ha valutato la qualità della vita correlata alla salute e i comportamenti alimentari con retatrutide in confronto al placebo.

I principali risultati di interesse derivavano dai questionari Short Form-36 Health Survey v.2 forma acuta (SF-36v2, costituito da 36 domande che catturano l’impatto di una malattia su varie dimensioni della qualità di vita) ed Eating Inventory, valutati all’inizio dello studio, a 24 settimane e a 48 settimane. I ricercatori hanno anche misurato i punteggi di moderazione cognitiva dell’alimentazione, fame percepita e disinibizione per valutare i cambiamenti nell’alimentazione moderata e disinibita tra i pazienti che assumevano retatrutide.

Tre parametri riconosciuti del comportamento alimentare sono “disinibizione”, “trattenimento” e “fame”, che vengono comunemente valutati utilizzando un questionario psicometrico. In particolare la disinibizione si è rivelata fortemente associata all’aumento di peso nel tempo e all’obesità nell’età adulta. È la tendenza a mangiare troppo in risposta a diversi stimoli e può verificarsi in una varietà di circostanze, come quando a una persona viene presentata una serie di cibi appetitosi o è sotto stress emotivo. Il trattenimento è la restrizione consapevole dell’assunzione di cibo per prevenire l’aumento di peso o promuoverne la riduzione, e la fame è la suscettibilità a mangiare in risposta a sintomi fisiologici percepiti che segnalano la necessità di cibo. Questi ultimi, a differenza della disinibizione, non sono invece stati costantemente associati al BMI o alla variazione di peso.

Qualità della vita correlata alla salute significativamente superiore al placebo
I pazienti con sovrappeso o obesità trattati con retatrutide 8 mg avevano un punteggio SF-36v2 significativamente più alto rispetto al placebo sia a 24 settimane (4,6 vs 1,5, P<0,05) che a 48 settimane (4,7 vs 2,3, P<0,05).

Inoltre, i partecipanti assegnati a qualsiasi dose di retatrutide hanno riportato punteggi di fame percepita e disinibizione significativamente più alti rispetto a quelli trattati con placebo sia a 24 che a 48 settimane (P<0,01 per tutti i confronti), tuttavia non è emersa una differenza significativa tra il trattamento attivo e il placebo nel miglioramento del punteggio di moderazione cognitiva dell’alimentazione.

«Per coloro che hanno ricevuto il trattamento con retatrutide in questo studio di fase II, si è verificato un miglioramento significativo in molteplici ambiti della qualità della vita correlata alla salute rispetto al placebo» ha riassunto il relatore. «Con retatrutide abbiamo anche riscontrato una riduzione della fame e una ridotta tendenza a mangiare troppo, come valutato dall’Eating Inventory, un aspetto che potrebbe aver contribuito alla sostanziale perdita di peso associata al trattamento».

Sono in corso sperimentazioni cliniche di fase III su retatrutide in persone obese o in sovrappeso, con o senza diabete, come anche in soggetti con obesità e malattie cardiovascolari.

Referenze

Wu Q et al. Oral-079. Presented at: ObesityWeek; Nov. 3-6, 2024; San Antonio.

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