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Omicidio Brian Thompson: Luigi Mangione rischia la pena di morte

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Luigi Mangione rischia la pena di morte: il 26enne è accusato dell’omicidio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson

Luigi Mangione potrebbe essere condannato alla pena di morte. L’ipotesi, molto remota, potrebbe però non essere esclusa del tutto, visti i gravi capi di imputazione a suo carico, tra cui l’omicidio di primo grado con l’aggravante del terrorismo, reato, che comporta una pena obbligatoria di ergastolo senza libertà condizionata. Infatti, anche se il processo del 26enne, accusato per l’omicidio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, si svolgerà nello Stato di New York, dove la pena di morte è stata sospesa dal 2004, questo non impedisce ai procutori federali di richiederla.

Stando a quanto riportato dalla Cnn, Mangione è stato incriminato per 11 capi d’accusa a New York a cui si aggiungono anche quelli della Pennsylvania per l’arma da fuoco stampata in 3D e la falsa carta d’identità di cui era presumibilmente in possesso al momento dell’arrestato. Mangione è comparso davanti a un giudice federale a New York poco prima delle 15:00 (ora locale) dopo essere stato trasferito dalla Pennsylvania. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 18 gennaio. Attualmente il ragazzo si trova nel carcere federale di New York, lo stesso dove si trova Puff Daddy.

Il caso Mangione, però, continua a dividere l’opinione pubblica. Nonostante l’omicidio compiuto, infatti sono diversi i sostenitori del ragazzo. Fuori dal tribunale, si è radunata una folla di circa cento persone. Alcune indossavano anche il cappellino verde, come il personaggio Luigi di Super Mario, tipico dei suoi fan. La vicenda, seppur drammatica, ha acceso i riflettori sul problema delle assicurazioni sanitarie che colpisce molti cittadini americani.

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