Bpco: secondo un’analisi post-hoc dello studio BOREAS, dupilumab efficace indipendentemente dal punteggio del rischio di morte
Un’ulteriore analisi post-hoc dello studio BOREAS ha dimostrato la capacità del dupilumab di ridurre i tassi di riacutizzazione e di migliorare la funzione polmonare nei pazienti con Bpco e infiammazione di tipo 2 indipendentemente dai punteggi del rischio di morte (BODE) – compresi quelli con punteggi elevati (1).
Razionale d’impiego del punteggio BODE e obiettivi dell’analisi
Le terapie standard per la BPCO non sono sufficientemente efficaci, come evidenziano i dati di letteratura esistenti (2,3).
Le riacutizzazioni, ad esempio, contribuiscono alla morbilità, alla mortalità e alla diminuzione della qualità di vita (4). Inoltre, è stato osservato che un numero più frequente di riacutizzazioni e una peggiore mortalità complessiva caratterizzano la Bpco con infiammazione di tipo 2 (5-7).
La Bpco è caratterizzata da una limitazione non completamente reversibile del flusso aereo. La misurazione di FEV1 è spesso impiegata per classificare la gravità della malattia. Tuttavia, i pazienti affetti da Bpco presentano manifestazioni sistemiche, che non sono valutabili attraverso la misurazione di FEV1.
Questo è stato reso possibile con l’elaborazione di un sistema di valutazione multidimensionale per le manifestazioni respiratorie e sistemiche della Bpco, in grado di predire l’outcome nei pazienti affetti da tale patologia.
Sono stati individuati 4 fattori in grado di predire il rischio di morte:
• l’indice di massa corporea B
• il grado di ostruzione del flusso aereo O
• la dispnea D
• la capacità all’esercizio E.
Queste variabili sono state impiegate per costruire l’indice BODE , una scala multidimensionale a dieci punti, in cui i punteggi più alti indicano un maggior rischio di morte.
Nello specifico, la mortalità a 5 anni, in base a questo indice, è calcolata come somma del BMI (0-1 punti), dell’ostruzione al flusso d’aria (0-3 punti), della dispnea (0-3 punti) e della capacità di esercizio fisico (0-3 punti), con il punteggio totale compreso da 0 a 10.
L’obiettivo di questa analisi post-hoc dello studio BOREAS è stato quello di valutare l’efficacia di dupilumab in base alla mortalità a 5 anni (indice BODE) in pazienti con Bpco di grado moderato-grave, limitazione del flusso d’aria e infiammazione di tipo 2.
I parametri valutati in questa analisi sono stati i seguenti:
– le proporzioni di pazienti con punteggi BODE al basale compresi nei range 0-2, 3-4, 5-6, o 7-10
– i tassi annualizzati di riacutizzazioni moderate o gravi per categoria BODE al basale (punteggio 4 vs >4)
– la differenza quadratica media alla settimana 12 della variazione dal basale dei livelli di FEV1 pre-broncodilatatore per categoria BODE al basale (punteggio 4 vs >4)
Risultati principali
Dei 468 pazienti randomizzati a trattamento con dupilumab, 278 presentavano un punteggio BODE≤4 e 186 un punteggio BODE>4; dei 471 pazienti randomizzati a placebo, invece, 299 avevano totalizzato un punteggio BODE≤4 e 171 un punteggio BODE>4.
Dai risultati è emerso che l’inibitore del recettore condiviso di IL-4 e IL-13 ha ridotto i tassi di riacutizzazione rispetto al placebo del 28,2% (BODE≤4) e del 34,4% (BODE>4).
Alla settimana 12, inoltre, dupilumab ha migliorato i livelli di FEV1 pre-BD rispetto al placebo di 0,10 L (BODE≤4; IC95%: 0,05-0,15) e 0,06 L (BODE>4; IC95%: -0,01-0,14).
Pertanto, alla luce di questa ennesima analisi post-hoc dello studio BOREAS, è emerso che dupilumab ha ridotto i tassi di esacerbazione e migliorato la funzione polmonare nei pazienti con Bpco con limitazione del flusso d’aria da moderata a grave e infiammazione di tipo 2, rispetto al placebo, indipendentemente dalla mortalità a 5 anni (punteggio BODE 4 vs >4).
Bibliografia
1) Vogelmeier CF et al. Dupilumab E¬ icacy in Patients With COPD and Type 2 Inflammation Irrespective of Mortality Risk Score. Abs.PA4782; ERS 2024, Vienna
2) GBD Chronic Respiratory Disease Collaborators. Lancet Respir Med. 2020;8:585-96.
3) Celli BR, Wedzicha JA. N Engl J Med. 2019;381:1257-66.
4) Wedzicha JA, et al. Eur Respir J. 2017;49:1600791.
5) Bafadhel M, et al. Respiration. 2009;78:256-62.
6) Singh D, et al. Eur Respir J. 2014;44:1697-700.
7) Yun JH, et al. J Allergy Clin Immunol. 2018;141:2037-47.e10.