Nuove evidenze cliniche suggeriscono che galcanezumab possa ridurre significativamente le vertigini nei pazienti affetti da emicrania vestibolare
Nuove evidenze cliniche suggeriscono che galcanezumab possa ridurre significativamente le vertigini nei pazienti affetti da emicrania vestibolare (VM) rispetto al placebo. Questi risultati emergono dal primo studio clinico randomizzato condotto su pazienti con VM, denominato INVESTMENT, i cui risultati sono stati pubblicati su “Headache”.
Disturbi dell’equilibrio e vertigini rotatorie
L’emicrania vestibolare è una condizione neurologica in cui una persona sperimenta vertigini e disturbi dell’equilibrio durante un attacco emicranico. I sintomi includono vertigini rotatorie, che danno la sensazione che l’ambiente circostante ruoti, un senso di instabilità, nausea e vomito, sensibilità alla luce e al suono e disturbi visivi come visione offuscata o la presenza di luci scintillanti.
Questi sintomi possono durare da poche ore a diversi giorni, influenzando significativamente la qualità della vita. La diagnosi di emicrania vestibolare si basa principalmente sulla storia clinica del paziente ed esclude altre possibili cause di vertigini.
Il mecanismo d’azione del farmaco e le sue attuali indicazioni registrate
Galcanezumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce come antagonista del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). Il suo meccanismo d’azione consiste nel legarsi al CGRP e bloccarlo, prevenendo così l’infiammazione e la dilatazione dei vasi sanguigni che sono associati ai sintomi dell’emicrania.
Galcanezumab è approvato dalla FDA, EMA e AIFA per la profilassi dell’emicrania in adulti con almeno quattro giorni di emicrania al mese.
Studio monocentrico su 40 pazienti
Lo studio INVESTMENT è stato condotto da Jeffrey D. Sharon e colleghi dell’University of California, San Francisco, in un unico sito, in doppio cieco e controllato con placebo, coinvolgendo 40 partecipanti (età media di 51 anni; 75% donne) diagnosticati con VM o VM probabile secondo i criteri della Bárány Society.
I partecipanti hanno ricevuto galcanezumab per via sottocutanea (n = 18) o placebo (n = 22) per un periodo di tre mesi, con dosaggi di 240 mg nel primo mese e 120 mg nei mesi successivi.
L’esito primario è stato misurato attraverso il VM Patient Assessment Tool and Handicap Inventory (VM-PATHI), mentre gli esiti secondari includevano il Dizziness Handicap Inventory (DHI) e la riduzione dei giorni di vertigini definiti (DDD) dal basale al mese quattro.
Riduzione del punteggio VM-PATHI, esito primario
I risultati hanno mostrato che galcanezumab è associato a una significativa riduzione dei punteggi VM-PATHI (-14,8 punti rispetto a -5,1 punti; P = 0,044) e DHI (-22,0 punti rispetto a -8,3 punti; P = 0,018) rispetto al placebo. La diminuzione delle DDD al mese è stata maggiore con galcanezumab (63% vs 31% nel terzo mese di trattamento; P = 0,026). Non sono stati riportati eventi avversi gravi durante lo studio.
«Galcanezumab ha dimostrato di superare il placebo nel trattamento della VM in più esiti» hanno scritto gli autori, aggiungendo che «questi cambiamenti sono clinicamente significativi, superando la differenza minima clinicamente importante per ogni misura utilizzata».
Considerazioni e limiti dello studio
Lo studio presenta alcune limitazioni. È stato interrotto prematuramente a causa dell’interruzione della somministrazione di galcanezumab e placebo da parte dello sponsor, influenzando la dimensione del campione.
Inoltre, un errore del farmacista dello studio ha portato a un cambiamento del trattamento per due partecipanti. La scala ridotta e il disegno monocentrico potrebbero aver limitato la generalizzabilità dei risultati. Infine, non sono stati ottenuti sistematicamente test vestibolari pre e post intervento, che avrebbero potuto fornire ulteriori informazioni sul meccanismo d’azione dei peptidi correlati al gene della calcitonina contro la VM.
Bibliografia:
Sharon JD, Krauter R, Chae R, et al. A placebo controlled, randomized clinical trial of galcanezumab for vestibular migraine: The INVESTMENT study. Headache. 2024;64(10):1264-1272. doi: 10.1111/head.14835. leggi