Malattia di Crohn: guselkumab sottocute assicura remissione


Malattia di Crohn moderata-grave: guselkumab, ha raggiunto la remissione clinica ed endoscopica a 48 settimane rispetto al placebo

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Sono stati presentati durante il congresso annuale dell’American College of Gastroenterology (ACG) 2024 i risultati dello studio di fase 3, GRAVITI, in cui un numero maggiore di pazienti con malattia di Crohn moderata-grave, trattati con il regime sottocutaneo di induzione e mantenimento con guselkumab, ha raggiunto la remissione clinica ed endoscopica a 48 settimane rispetto al placebo.

Guselkumab è un anticorpo monoclonale umano, sviluppato da Johnson & Johnson, progettato per neutralizzare l’infiammazione bloccando IL-23 e legandosi al CD64, una proteina coinvolta nei processi infiammatori. È approvato dall’Fda per il trattamento di: psoriasi a placche moderata-grave, artrite psoriasica attiva, colite ulcerosa attiva.
In Europa, Canada e altri Paesi, tale farmaco è autorizzato per indicazioni simili.
Guselkumab potrebbe diventare il primo trattamento basato su IL-23 a offrire sia un’opzione di induzione sottocutanea (SC) che endovenosa (IV) per i pazienti con CD, in attesa dell’approvazione della Fda.

Induzione sottocutanea a 12 settimane
Remissione clinica: il 56,1% dei pazienti trattati con guselkumab (400 mg SC alle settimane 0, 4 e 8) ha raggiunto la remissione clinica rispetto al 21,4% del gruppo placebo. Risposta endoscopica: il 41,3% dei pazienti trattati con guselkumab ha ottenuto una risposta endoscopica, rispetto al 21,4% del placebo.
Rapida insorgenza d’azione: miglioramenti nella remissione clinica sono stati osservati già alla settimana 4.

Mantenimento a 48 settimane
Remissione clinica: tassi più che triplicati con guselkumab rispetto al placebo (60,0% con 100 mg SC ogni 8 settimane e 66,1% con 200 mg SC ogni 4 settimane, contro 17,1% del placebo).
Risposta endoscopica: ottenuta nel 44,3% e nel 51,3% dei pazienti con dosaggi rispettivamente di 100 mg SC ogni 8 settimane e 200 mg SC ogni 4 settimane, contro il 6,8% del placebo.
Remissione endoscopica: raggiunta nel 30,4% e 38,3% dei pazienti con i due dosaggi sopra indicati, contro il 6,0% del gruppo placebo.
Sicurezza e approvazioni regolatorie

Tale farmaco ha confermato un profilo di sicurezza ben consolidato. L’approvazione dell’ Fda per il trattamento della colite ulcerosa attiva è stata ottenuta nel settembre 2024, e un’applicazione è attualmente in revisione per il trattamento del CD. Anche in Europa sono state presentate richieste di approvazione per entrambe le indicazioni.

Dettagli dello studio GRAVITI 
Si tratta di uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, che valuta il trattamento con guselkumab in pazienti con CD moderato-grave, refrattari o intolleranti a terapie convenzionali (es. corticosteroidi) o biologiche (antagonisti TNF o vedolizumab). Include trattamenti di induzione e mantenimento.

Panaccione, R, et al. Efficacy and Safety of Subcutaneous Guselkumab Induction Therapy in Patients With Moderately to Severely Active Crohn’s Disease: Results Through Week 48 From the Phase 3 GRAVITI Study. Oral presentation (OP72) at American College of Gastroenterology (ACG) 2024.