A Gaza l’esercito Israeliano assedia l’ospedale Kamal Adwan: circa 75 pazienti lasciati in cortile al gelo. Dal 7 ottobre 2023, sono almeno 45.338 le vittime palestinesi
Continuano senza sosta i raid israeliani nella Striscia di Gaza. Questa mattina le forze di occupazione di Tel Aviv hanno iniziato l’assedio dell’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya, nel nord di Gaza. Secondo Al Jazeera, circa 75 pazienti, tra cui malati e feriti, sono stati costretti dall’esercito a lasciare la struttura per rifugiarsi nel cortile, al freddo e senza alcuna protezione. L’emittente televisiva, ha riportato la testimonianza di un proprio giornalista residente a Gaza. “Gli ufficiali israeliani hanno utilizzato degli altoparlanti per dare al personale e ai pazienti un termine di 15 minuti per lasciare l’ospedale. Anche le comunicazioni all’ospedale sono state interrotte in quella che si ritiene sia la preparazione all’assalto delle truppe israeliane alla struttura”.
L’agenzia palestinese Wafa fa sapere che l’ospedale è sottoposto a continui bombardamenti israeliani, compresi attacchi di droni che hanno sganciato bombe sul terreno e sul tetto. L’attacco sta minacciando le forniture di carburante e ossigeno, in un momento in cui a quelle mediche, di cibo e di personale viene negato l’ingresso nella regione. L’ospedale Kamal Adwan è diventato uno degli ultimi rifugi per i palestinesi malati e feriti nel nord di Gaza e uno dei pochi ospedali ancora parzialmente funzionanti nella regione.
Dal 7 ottobre 2023, l’attacco di Israele nella Striscia ha causato finora almeno 45.338 vittime palestinesi documentate e oltre 107.573 feriti.
UNICEF: 11 BAMBINI UCCISI IN ATTACCHI, 4 NEONATI MORTI PER IPOTERMIA
“Negli ultimi giorni dell’anno, non sembra esserci fine alle minacce mortali per i bambini di Gaza. Negli ultimi tre giorni, secondo le notizie, almeno undici bambini sono stati uccisi in attacchi. Ora stiamo assistendo anche alla morte di bambini a causa del freddo e della mancanza di un riparo adeguato. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, negli ultimi giorni quattro tra neonati e infanti sono morti per ipotermia. Queste morti evitabili mettono a nudo le condizioni disperate e in via di peggioramento in cui versano le famiglie e i bambini di Gaza. Con le temperature che si prevede scenderanno ulteriormente nei prossimi giorni, è tragicamente prevedibile che altre vite di bambini andranno perse a causa delle condizioni disumane in cui versano, che non offrono alcuna protezione dal freddo”. Così in una nota dichiara il Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa Edouard Beigbeder. “Il 2024 è stato un anno di difficoltà inimmaginabili per le famiglie di Gaza. Oltre alla costante minaccia di attacchi, molti vivono senza un riparo adeguato, senza nutrizione e senza assistenza sanitaria. Le ferite causate dal freddo, come l’assideramento e l’ipotermia, rappresentano un grave rischio per i bambini piccoli che vivono nelle tende e in altri rifugi di fortuna non attrezzati per il gelo. Per neonati, infanti e bambini vulnerabili dal punto di vista medico, il pericolo è ancora più grave. I team dell’UNICEF sul campo continuano a lavorare instancabilmente, distribuendo ai bambini indumenti invernali, coperte e forniture di emergenza. Ma la capacità delle agenzie umanitarie di consegnare aiuti salvavita nella misura necessaria rimane fortemente limitata. A novembre sono entrati a Gaza in media 65 camion carichi di aiuti al giorno, troppo pochi per rispondere adeguatamente ai bisogni urgenti di bambini, donne e altri civili.
La parte più settentrionale di Gaza è ormai sottoposta a un assedio quasi totale da più di due mesi”. “L’accesso umanitario sicuro e senza restrizioni alla Striscia di Gaza e al suo interno, per raggiungere le popolazioni colpite ovunque si trovino, anche nel nord- sottolinea il Direttore- è fondamentale. Tutti i valichi di accesso devono essere aperti, anche per quanto riguarda il carburante e i materiali necessari per far funzionare e riabilitare le infrastrutture essenziali e le forniture commerciali. Deve essere garantita una circolazione sicura per gli operatori umanitari e le forniture attraverso la Striscia di Gaza, per raggiungere in sicurezza le comunità che ne hanno un disperato bisogno. Mentre ci avviciniamo a un nuovo anno, i bambini hanno il diritto a un futuro libero dalla paura e pieno di promesse. Questo inizia con un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza, con il rilascio di tutti gli ostaggi e con un rinnovato impegno a lavorare insieme per affrontare i bisogni urgenti dei bambini e delle loro famiglie”, conclude.