LABA, ICS e statine possono migliorare la funzione polmonare


L’uso di beta-agonisti a lunga durata d’azione (LABA), corticosteroidi per via inalatoria (ICS) e statine potrebbe migliorare la funzione polmonare

L'uso di statine tra i pazienti con insufficienza cardiaca è associato a un rischio inferiore del 16% di sviluppare il cancro rispetto ai non utilizzatori

Stando ai risultati di uno studio di popolazione a lungo termine, condotto su individui di età pari o superiore a 45 anni e pubblicato negli Annals of the American Thoracic Society, l’impiego di beta-agonisti a lunga durata d’azione (LABA), corticosteroidi per via inalatoria (ICS) e statine potrebbe migliorare la funzione polmonare. Al contrario, invece, l’inizio dell’assunzione di beta-bloccanti cardioselettivi è risultato associato ad un rapido declino di questa funzione.

Razionale e disegno dello studio
L’evidenza proveniente da studi controllati randomizzati suggerisce da tempo che la farmacoterapia respiratoria, e potenzialmente i farmaci cardiovascolari, potrebbero attenuare il declino funzionale respiratorio o migliorare i deficit funzionali respiratori. I ricercatori dell’Università di Gand, in Belgio, hanno quindi condotto uno studio pilota per valutare come le diverse farmacoterapie possano influire sulla funzione polmonare.

I risultati fanno parte del Rotterdam Study, uno studio prospettico di coorte basato su una popolazione di individui di età pari o superiore a 45 anni. L’analisi attuale ha incluso 3783 partecipanti allo studio Rotterdam con spirometrie ripetute tra il 2002 e il 2016.  I partecipanti sono stati valutati per l’evoluzione della funzione polmonare sulla base della farmacoterapia. La popolazione in studio (56,2% donne; età media [SD]: 64,7 [9,0] anni; BMI medio: 27,7 [4,2] kg/m2) presentava valori medi di FEV1 pari a 2,8 [0,8] L. Sul totale della coorte in studio, il 31,9% dei partecipanti non aveva mai fumato, mentre il 13,3% era fumatore.

I partecipanti allo studio erano stati sottoposti a trattamento con statine (18,8%), beta-bloccanti (BB; 17,3%), inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEi; 8,9%), bloccanti del recettore dell’angiotensina-II (ARB; 8,1%), ICS (6,5%), calcio-antagonisti (CCB; 5,4%), LABA (4,2%) e antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione (LAMA; 1,3%).

Risultati principali
Nel corso di un follow-up mediano di 5,9 anni, il 78,6% dei partecipanti allo studio ha sperimentato un normale declino della funzione polmonare, l’11,4% è andato incontro ad un rapido declino della funzione polmonare, mentre il 10% ha sperimentato un miglioramento di questa funzione.

I ricercatori hanno scoperto che, ogni incremento del 10% dell’esposizione ai BB era associato ad un declino rapido rispetto alla norma del FEV1 (odds ratio [OR]: 1,07; P <0,05). Al contrario, un miglioramento di FVC era associato all’aumento dell’esposizione ai LABA (OR: 1,14; P <0.05), agli ICS (OR: 1,13; P <0,05) e alle statine (OR: 1,04; P <0,05).

Sia le statine che i LABA hanno dimostrato un trend dose-risposta con gli outcome funzionali, mentre gli effetti di BB e ICS erano più pronunciati con un’esposizione inferiore. L’associazione tra ICS ed outcome funzionali era indipendente dal trattamento concomitante con LABA e LAMA. Gli effetti di BB e statine erano indipendenti dall’uso concomitante di altre classi di farmaci cardiovascolari.

Dopo stratificazione dei dati in base all’impiego costante e occasionale di farmaci, è emerso che l’effetto della BB sulla funzione polmonare era osservabile tra gli utilizzatori occasionali di questi farmaci (OR: 1,15; P <0,05), mentre l’associazione tra la funzione polmonare e l’impiego di LABA (OR: 1,10; P <0,05), ICS (OR: 1,08; P <0,05) e statine (OR: 1,04; P <0,05) è stata osservata tra gli utilizzatori non occasionali di questi farmaci.

I ricercatori hanno anche stratificato gli outcome in base alla morbilità respiratoria. Il declino funzionale con BB è stato osservato tra i pazienti senza morbilità respiratoria (OR: 1,07; P <0,05). Il miglioramento funzionale con LABA (OR:1,15; P <0,05) e ICS (OR: 1,13; P <0,05), invece, è stato osservato tra i pazienti con BPCO. Il miglioramento funzionale con le statine è stato osservato tra i pazienti con il pattern spirometrico PRISm (Preserved ratio impaired spirometry) – definito da un valore di FEV1<80% del predetto, con un rapporto FEV1 su capacità vitale forzata (FVC) conservato (FEV1/FVC ratio.

Bibliografia
Bertels X et al. Impact of Respiratory and Cardiovascular Drug Exposure on Lung Function Trajectories. Ann Am Thorac Soc. Published online September 23, 2024. doi:10.1513/AnnalsATS.202405-481OC
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