Osamu Suzuki, la leggenda dell’industria automobilistica giapponese, alla guida per 40 anni della Suzuki Motor, è morto a 94 anni per un linfoma maligno
Osamu Suzuki, figura centrale dell’industria automobilistica giapponese, il leader visionario che ha guidato la Suzuki Motor per oltre quattro decenni, è morto in un ospedale della prefettura di Shizuoka, in Giappone. La causa della morte è un linfoma maligno. Aveva 94 anni.
Nato nel 1930 nella prefettura di Gifu, Suzuki entrò nell’azienda nel 1958, sposando poco dopo una donna della famiglia fondatrice e adottandone il cognome, una consuetudine nelle famiglie giapponesi di rilievo. Divenne il presidente della società nel 1978.
Sotto la sua guida, Suzuki Motor si è trasformata da azienda locale con un fatturato modesto in una multinazionale globale con un giro d’affari annuale superiore a 30 miliardi di dollari, soprattutto grazie ad un modello di business che evitava la competizione diretta con i giganti giapponesi come Toyota e Honda, concentrandosi invece su veicoli compatti e a basso costo, destinati a mercati in rapida crescita.
Uno dei maggiori successi di Suzuki fu l’ingresso in India negli anni ’80, attraverso una partnership strategica con il governo indiano. Le auto Suzuki divennero rapidamente popolari, trasformando l’azienda in un attore dominante con una quota di mercato del 40% nelle vendite di autovetture.
Nel corso degli anni, Suzuki strinse e poi sciolse alleanze con grandi nomi come General Motors e Wolkswagen. Negli ultimi tempi, l’azienda ha rafforzato i legami con Toyota, consolidando la sua posizione nel panorama automobilistico giapponese e mondiale.
Nel 2000, Osamu Suzuki lasciò il ruolo di presidente, ma tornò al comando nel 2008 in seguito alla morte del genero e potenziale successore, Hirotaka Ono. Nel 2016, lasciò il ruolo di amministratore delegato dopo uno scandalo legato ai test sul consumo di carburante, ma rimase presidente, con un’influenza significativa sulle decisioni strategiche.
Nonostante l’età avanzata, è rimasto attivo fino agli ultimi anni. Nel 2021 ha passato il testimone al figlio Toshihiro Suzuki, attuale presidente della società.