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Affitti brevi: da Milano a Firenze scotch sulle key box

Locazioni brevi: la Corte di Giustizia dell'Unione europea conferma gli obblighi a carico di intermediari e piattaforme

La scelta di acquistare casa consente una rivalutazione del capitale

A Firenze, Genova, Venezia, Rimini e Milano, questa notte, azioni contro le key box, uno dei simboli del boom degli affitti turistici brevi

La miccia sulle key box- ‘marchiate’ con X rosse adesive- si è accesa a Firenze con il blitz dello scorso 9 novembre (nei giorni del Forum sul turismo). Dopo l’innesco, la partita su uno dei simboli del boom degli affitti turistici brevi (le microcassette a combinazione che custodiscono le chiavi di accesso alle abitazioni) si è allargata in altre città. Che ora, con i movimenti per il diritto all’abitare, fanno rete e si coordinano in una prima azione questa notte pensata in contemporanea a Firenze, Genova, Venezia, Rimini e Milano. Ogni appartamento messo sul mercato degli affitti brevi “è una casa sottratta alla residenza, forse definitivamente”, scrivono gli attivisti del comitato ‘Salviamo Firenze per viverci’ in una nota comune.

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“La crisi abitativa si inasprisce proporzionalmente all’aumento della capacità ricettiva di ogni città, toccando anche i servizi. Sanità, scuole, trasporto pubblico sono allo stremo, sia per la difficoltà del personale a trovare casa, sia perché la riduzione del bacino di utenza si traduce nel taglio delle risorse a disposizione”. Così “se il turismo rappresenta certo un settore economico rilevante, i benefici per la città sono ormai ampiamente superati da costi insostenibili, che peraltro comportano un sommerso diffuso”. Le key box “ne sono una rappresentazione plastica: non è una questione di decoro, ma di vivibilità”. Ed è questa, ecco il punto, “la ragione delle proteste in atto in molte città negli ultimi mesi. Non è il lucchetto, peraltro utilizzato in modo illecito, ma ciò che sottintende. È stato, infatti, ribadito, anche recentemente, che tastierini, scatolette porta chiave non possono essere utilizzate per fare accedere i turisti negli appartamenti, senza l’accoglienza di persona. Anche per questo diventano obiettivo delle proteste in atto”. Oggi, concludono, “limitare le locazioni brevi turistiche è necessario e possibile”.

A Firenze, quindi, le key box stanotte sono state fasciate con un nastro adesivo da cantiere in cui è stata stampata la scritta ‘Rimozione ForXata’. “Siamo partiti il 9 novembre e sulle keybox torniamo dopo 50 giorni, in quanto rappresentano la forma più volgare dello sfruttamento della nostra città”, sostengono gli animatori di Salviamo Firenze. In città “sono stati assunti impegni sulla loro eliminazione dai muri, ma non sono seguiti i fatti e tutto continua come prima. Ed è così in tutta Italia, per questo agiamo in contemporanea ai movimenti per il diritto all’abitare di Venezia, Genova e Milano”. Per questo, si fa sentire Massimo Torelli, portavoce del comitato, “per ricordare e facilitare alla nostra amministrazione l’impegno preso” è partita la nuova operazione.

Mancano tre giorni all’obbligo”, che entra in vigore dal primo dell’anno, “di esporre accanto al campanello il codice identificativo nazionale“, il cosiddetto Cin che identifica le locazioni turistiche. Ad oggi “non ci sono nel 95% dei casi. Ed oltre al Cin” i proprietari “devono essere in regola con i requisiti di sicurezza”, come estintori, rilevatori di gas e monossido, “e con le norme edilizie rispetto ad abusi fatti”.
Dal 2025, prosegue, “scattano le sanzioni se i controlli verranno fatti”. Ecco, chiede, “verranno fatti? Questa azione e le altre che continueremo nel 2025 sono finalizzate a sgonfiare l’enorme bolla immobiliare che sta travolgendo Firenze. Perché ci sono migliaia di appartamenti sui portali di affitto turistico. Perché i nuovi interventi residenziali sono solo e soltanto per il mercato internazionale del superlusso”, mentre “ogni giorno scompare un’attività economica e apre un pezzo del ‘mangificio’”.

(La foto di copertina è stata pubblicata da Controradio Firenze)

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