I voti favorevoli sono stati 112, 67 i contrari e un astenuto. Con l’approvazione della Manovra 2025, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e vengono confermate le tre aliquote Irpef in vigore quest’anno
Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo alla manovra. I voti favorevoli sono stati 112, 67 i contrari e un astenuto. Per la premier Giorgia Meloni si tratta di “una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere”.
Poi: “Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività. Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva”.
Con l’approvazione della manovra, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e vengono confermate le tre aliquote Irpef in vigore quest’anno. La legge di Bilancio vale in totale 30 miliardi. La mancata discussione a Palazzo Madama, dopo il via libera della Camera, ha però creato molta agitazione tra le opposizioni che hanno criticato la procedura.
SCHLEIN: MANOVRA CERTIFICA INCOERENZA MELONI
“Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni si ergeva a paladina della democrazia parlamentare, quando in Aula dispensava lezioni sulle differenze tra democrazie e monarchie assolute proprio durante la discussione della legge di bilancio. Come sono lontani i tempi in cui prometteva il taglio delle accise, le tasse sugli extraprofitti, le pensioni a mille euro. Perché oggi, con questa terza legge di bilancio del governo Meloni, si certifica tutta la sua incoerenza: non solo è una manovra approvata a colpi di fiducia che non lascia il minimo spazio alla discussione del Parlamento e umilia la sua stessa maggioranza, ma è anche una manovra che aumenta le pensioni minime di meno di 2 euro al mese ma concede rimborsi ai ministri di oltre 3 mila euro mensili. Che taglia la sanità pubblica ma stanzia altri miliardi per il Ponte sullo stretto di Messina. Che taglia il fondo per l’automotive ma aumenta le spese per gli armamenti, condona le multe ai no vax e le tasse non pagate dagli evasori, proroga le concessioni per la distribuzione elettrica ma non si occupa delle bollette degli italiani”.
Così la segretaria del Pd Elly Schlein, che conclude: “È una manovra che fa cassa sulla qualità della vita delle italiane e degli italiani. Una manovra senza respiro, approvata silenziando il Parlamento e scaricando tutti i sacrifici sulle spalle di chi fa più fatica”.
BOCCIA (PD): GOVERNO HA TOLTO DIGNITÀ AL PARLAMENTO
“Se alla democrazia parlamentare si toglie la legge di Bilancio, la democrazia parlamentare non c’è più. Dopo queste operazioni, il Parlamento c’è, ma la dignità del Parlamento non c’è più. Il governo ha fatto e strafatto tutto quello che ha voluto con il silenzio complice delle forze di maggioranza, e solo a noi spetta ancora una volta di difendere il Parlamento e i cittadini”.
Lo ha detto il capogruppo del Pd Francesco Boccia in Aula al Senato durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia alla Manovra. “Senza il Pnrr – ha proseguito Boccia – saremmo in recessione. Noi vogliamo un’Italia sempre più europea, e la costruiremo. Con una chiara presenza dello Stato nelle infrastrutture primarie, mentre questa destra sta regalando le infrastrutture ai privati, a partire da Elon Musk. Non provate vergogna ad affidare una parte del Pnrr a Starlink? I colleghi della maggioranza sono nervosi perché hanno assistito alle dimissioni di un relatore. Hanno dovuto assistere al disastro dello scambio tra Autonomia e Premierato. Il ministro Calderoli si fermi, altrimenti ci penseranno gli italiani. Cosa ci resta – ha concluso Boccia – di questi due anni? 77 voti di fiducia, le fratture sociali, la mototerapia e la promozione delle manifestazioni in abiti storici”.
RENZI: MELONI SCAPPA DAL PARLAMENTO, PREFERISCE LAPPONIA
“Meloni preferisce scappare dal Parlamento per fare un importante vertice internazionale in Lapponia, dove coltiva il suo target: chi crede a Babbo Natale, che è la stessa percentuale di chi crede che i centri per i migranti in Albania funzioneranno”. Lo dice Matteo Renzi, durante le dichiarazioni di voti in Senato sulla manovra. “Meloni sta violando tutte le regole della democrazia parlamentare”, aggiunge.