Bando Multi-Round Di Fondazione Telethon: via libera a 4 progetti del Cnr


Per il quarto round del bando Multi-round di Fondazione Telethon sono stati assegnati 6,35 milioni di euro per 63 progetti: 4 sono del Cnr

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Per il quarto round del bando Multi-round di Fondazione Telethon sono stati assegnati 6,35 milioni di euro, raccolti grazie alle donazioni dei cittadini, che permetteranno di finanziare 36 progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare: quattro sono a coordinamento Cnr.

In Lombardia, Marianna Leonzino dell’Istituto di neuroscienze (Cnr-In) approfondirà, con il suo team, le mutazioni del gene VPS13D che causano un complesso disturbo del movimento con sintomi altamente variabili nel progetto  “Studio del processo mitofagico mediato da VPS13D per comprendere meglio il complesso disturbo del movimento associato a VPS13D”. Matteo De Rosa, dell’Istituto di biofisica (Cnr-Ibf) approfondirà le amiloidosi, patologie che possono essere considerate come una malattia delle proteine, che a causa di difetti genetici perdono la loro forma naturale e funzionale, formando aggregati potenzialmente dannosi, nel progetto “Progettazione di inibitori dell’aggregazione amiloide della gelsolina”.

A cura dell’Istituto di biofisica (Cnr-Ibf) sono anche i progetti “Studio di nuove proteine accessorie dei cotrasportatori endosomiali neuronali CLC-3 e CLC-4 coinvolti in malattie dello sviluppo neuronale” di Michael Pusch (Cnr-Ibf, Genova) e “Il ruolo della degradazione delle proteine nei difetti cognitivi” di Gian Michele Ratto (Cnr-Ibf, Pisa).

Il bando Multi-round è stato avviato nel 2021 per permettere ai ricercatori, che desiderano richiedere i finanziamenti, di poter presentare i propri progetti in quattro occasioni nell’arco di tre anni, eventualmente rivedendoli e ripresentandoli alla luce dei commenti della commissione di esperti in caso di valutazione negativa.

Grazie a quest’ultima assegnazione, sono oltre 3.000 i progetti finanziati dalla Fondazione dalla sua nascita. La valutazione dei progetti avviene tramite il metodo della peer review sul modello delle principali agenzie internazionali di finanziamento della ricerca, come per esempio i National Institutes of Health (NIH) statunitensi. A valutare i progetti sono esperti internazionali o Italiani che lavorano all’estero che non hanno conflitti di interesse.