“Rideva mentre mi accoltellava, sono caduta nel mio sangue”: il racconto dell’orrore di Martina Voce aggredita dall’ex in Norvegia
“Faccio ancora gli incubi su quella mattina”. E infatti il suo racconto di quella aggressione è un incubo che Martina Voce, sopravvissuta a 30 coltellate sferrate il 22 dicembre dal suo ex fidanzato norvegese (Mohit Kumar, informatico norvegese di 24 anni di origine indiane) a Oslo, fa a Repubblica. E’ uscita dal coma, e parla.
“Ero fuori dal negozio per buttare via delle cose e me lo sono visto davanti. Mi ha chiesto se avevo ancora un ragazzo. Gli ho risposto di farsi i fatti suoi e che se voleva comprare qualcosa poteva anche entrare, altrimenti doveva andarsene. Mi sono girata e sono entrata. All’altezza delle casse mi ha tirato una coltellata da dietro. Ho camminato ancora e mi ha colpito di nuovo, con un grosso coltello da militare. Una signora ha assistito alla scena e ha iniziato a urlare. E lui ha iniziato ad attaccarmi frontalmente. Ho cercato di scappare e mi ha colpito di nuovo da dietro. Alla schiena e sulla nuca. Era muto. Ma con il sorriso stampato in faccia”.
“Sono caduta nel mio sangue. Per fortuna è arrivato il mio ragazzo che me lo ha tolto di dosso. Ho provato ad allontanarmi strisciando, quello però si è divincolato ed tornato verso di me. Da sdraiata l’ho tenuto a distanza usando le gambe, mentre provava ancora a colpirmi. Lo hanno fermato accoltellandolo. I paramedici sono arrivati un minuto dopo. Mentre mi portavano via ero convinta che non ce l’avrei fatta”.