AstraZeneca ha promosso un dibattito sul valore della ricerca e dell’innovazione farmaceutica come leve per la crescita del Paese, annunciando i risultati di uno studio
AstraZeneca ha promosso un dibattito sul valore della ricerca e dell’innovazione farmaceutica come leve per la crescita del Paese, annunciando i risultati dello studio condotto da The European House Ambrosetti che misura il valore generato dal Gruppo in Italia.
AstraZeneca e Alexion generano un importante impatto economico sul territorio, che si traduce in un contributo al PIL di €524,2 milioni, in crescita del 70% rispetto al 2020.
Dalla ricerca emerge, inoltre, che il contributo del Gruppo al Paese è in costante crescita, anche nelle proiezioni future, dove potrà superare, nel prossimo triennio, i 2 miliardi di euro cumulati.
“L’Italia ha un bisogno urgente di attrarre maggiori investimenti in R&S per recuperare produttività e assumere un ruolo più rilevante nella competizione globale, commenta Daniela Bianco, Partner, area Healthcare di The European House – Ambrosetti.
Nel nostro Paese, il settore farmaceutico è ai primi posti per performance di crescita, per la generazione di Valore Aggiunto per addetto e per intensità di investimenti in Ricerca & Sviluppo, capaci di attivare ricadute significative sia a livello economico che sanitario, impattando positivamente sulla salute dei cittadini (la mortalità per patologie croniche, ad esempio, è diminuita del 40% negli ultimi 20 anni), ma anche sostenendo la valorizzazione e l’attrattività del capitale umano (ricercatori e personale sanitario)”.
Il contributo del gruppo Astrazeneca al capitale economico
L’attuale dimensione economica di AstraZeneca e Alexion è frutto di un percorso di crescita costante nell’ultimo quinquennio. I ricavi in Italia hanno raggiunto i 770,1 milioni di euro nel 2023, con un incremento del tasso medio annuo di crescita composto pari al 19,5% nel periodo 2019-2023. La crescita dimensionale è stata accompagnata da un percorso altrettanto virtuoso nella capacità di creare Valore Aggiunto, diretto, indiretto, indotto e catalizzato.
“AstraZeneca e Alexion hanno generato un impatto complessivo sul PIL del Paese per €524 milioni nel 2023, frutto di un moltiplicatore economico di 2,7. Questo significa che ogni euro investito da AstraZeneca in Italia genera quasi 3€ complessivi nell’economia del Paese, dichiara Claudio Longo, Presidente e Amministratore Delegato di AstraZeneca Italia.
Siamo orgogliosi che il nostro Gruppo in Italia possa contribuire alla crescita economica del Paese anche in modo indiretto, tramite l’attivazione di numerose filiere economiche: dall’acquisto di beni e servizi, da imprese fornitrici localizzate sul territorio nazionale, alle spese in ricerca clinica necessarie a realizzare gli studi clinici nei centri italiani”.
AstraZeneca e Alexion attivano, infatti, molteplici filiere industriali e di servizi sul territorio italiano attraverso le proprie forniture e la spesa in ricerca. Le due aziende acquistano in Italia beni e servizi per €102,4 milioni da 1.027 fornitori nazionali.
“Per consolidare la ripresa economica del Paese e la sua competitività sui mercati internazionali il settore farmaceutico può rivestire un ruolo strategico grazie ad un’alta intensità di ricerca e sviluppo, un elevato tasso di innovazione, moltiplicatori dell’attività economica elevati e occupazione qualificata con un impatto significativo sulla qualità di vita dei cittadini, continua Claudio Longo.
Tutti questi elementi fungono da catalizzatore in termini di attrazione di investimenti, così come da stimolo per la competitività italiana, ed europea nel mondo. In AstraZeneca crediamo sia importante che l’Italia costruisca una nuova strategia per la farmaceutica e per il settore life science, in sinergia con le Istituzioni e con tutti gli attori dell’ecosistema, e a beneficio della competitività di tutto il sistema Paese”.
L’impatto cognitivo
In Italia, l’impegno di AstraZeneca e Alexion nella ricerca è in crescita costante nell’ultimo quinquennio. Gli investimenti in R&S del Gruppo raggiungono i 59 milioni di euro nel 2023, un incremento del 25,2% rispetto al 2019.
Tale impegno risulta altrettanto rilevante se rapportato all’intensità sul fatturato, con un valore quasi doppio rispetto a quello del settore farmaceutico e circa triplo alla media delle multinazionali farmaceutiche a capitale estero.
La scienza è nel DNA di AstraZeneca, da sempre impegnata ad ampliarne gli orizzonti per sviluppare soluzioni terapeutiche in grado di migliorare significativamente la vita dei pazienti e apportare un miglioramento per la Società.
Ad oggi sono infatti 17 le nuove molecole in ultima fase di sviluppo (+112,5% rispetto al 2019). Nel 2023, con 192 studi clinici attivi svolti in 621 centri clinici in 17 Regioni, AstraZeneca e Alexion hanno coinvolto un totale di 791 professionisti sanitari e 1.243 pazienti in sperimentazioni che hanno interessato diverse importanti aree terapeutiche, tra le quali le patologie croniche, l’oncologia e le malattie rare. Il Gruppo risulta al primo posto in Italia sia in termini di studi in corso, sia per quanto riguarda i nuovi studi attivati nell’ultimo anno.
In questo ambito, grazie ad Alexion il Gruppo vanta una leadership anche nel settore delle malattie rare: ne è un esempio il ruolo di primo piano che svolge nella ricerca sulla Miastenia Gravis, con oltre 23% di tutte le sperimentazioni in corso in questa patologia ad alto bisogno terapeutico.
“Alexion ha all’attivo 22 programmi di studio clinico nel campo delle malattie rare, che coinvolgono centinaia di pazienti in 130 centri sul territorio italiano. I dati dimostrano come le malattie rare siano emblematiche del ruolo del settore farmaceutico nell’innovazione e un elemento non solo per aumentarne la competitività, ma anche una leva per attrarre investimenti e talenti, dichiara Anna Chiara Rossi, VP & General Manager Italy di Alexion.
L’impegno di Alexion non si esaurisce, tuttavia, nella ricerca e sviluppo di farmaci innovativi, ma si esprime in un approccio collaborativo che è fondamentale per migliorare la vita dei pazienti e delle loro famiglie. Solo lavorando insieme alle associazioni di pazienti, alla comunità scientifica e alle istituzioni è possibile comprendere le reali necessità delle persone con malattie rare e sviluppare soluzioni che possano concretamente aiutarle nella loro quotidianità”.
Grazie all’impegno profuso nella ricerca clinica, AstraZeneca e Alexion generano un effetto leva considerevole per il sistema sanitario e il Paese pari a €376,6 milioni di benefici attesi per il SSN e il Paese nel periodo 2020-2023.
L’impatto sociale
“Il contributo sociale di AstraZeneca e Alexion si traduce principalmente nel trattamento di patologie che impattano fortemente sulla qualità di vita dei cittadini – afferma ancora Claudio Longo –. Sono oltre 1,5 milioni le persone trattate e protette con i farmaci del Gruppo AstraZeneca, pari a circa il 3% della popolazione italiana, in aggiunta, nel quinquennio 2019-2023, più di 3000 persone sono state inserite in programmi di accesso precoce, evitando costi al SSN per un totale di oltre €48 milioni, e garantendo ai cittadini italiani l’accesso a farmaci innovativi e più efficaci rispetto allo standard of care, in tempistiche ridotte”.
L’impatto sociale si misura anche dal punto di vista occupazionale e per l’attenzione al benessere dei propri lavoratori. Il Gruppo favorisce una crescita occupazionale che nel 2024 ha superato i 1.215 dipendenti in Italia un valore in crescita del 14,8% rispetto al 2019. L’occupazione diretta si aggiunge a quella generata dell’attivazione di filiere e partnership, traducendosi in un contributo totale di circa 3.300 posti di lavoro in Italia.
“AstraZeneca e Alexion si dimostrano attenti alla parità di genere, con un tasso di occupazione femminile superiore a tutti i benchmark, anche a livelli apicali. Il Gruppo AstraZeneca in linea generale si impegna nella promozione della parità di genere, con una presenza femminile pari al 53,6% del totale degli occupati nel 2023, in crescita di +5,6 punti percentuali rispetto al 2019, superiore ai benchmark” – ha aggiunto Anna Chiara Rossi.
Oltre alla quota femminile, la composizione della forza lavoro di AstraZeneca e Alexion è sempre più orientata verso giovani e laureati. In un’ottica di rinnovamento e potenziamento aziendale, tra il 2019 e il 2023 AstraZeneca e Alexion hanno assunto 718 nuovi dipendenti, di cui il 64% negli ultimi due anni.
L’impatto ambientale
“Il cambiamento climatico sta determinando un aumento delle malattie infettive e non trasmissibili, con milioni di persone colpite dall’inquinamento atmosferico e da temperature estreme. AstraZeneca crede che per la salute dell’uomo sia fondamentale la strategia One Health e cioè che essa dipenda dalla salute del pianeta e della società, conclude Claudio Longo.
L’Azienda è impegnata nel ridurre le emissioni di gas serra in tutte le proprie attività globali e della propria flotta aziendale del 98% entro il 2026, mirando, inoltre, a dimezzare l’impatto della propria filiera entro il 2030. Le aziende leader del settore life science, come la nostra, sentono sempre più forte la responsabilità di implementare un piano aziendale di decarbonizzazione che possa compiere una vera e propria transizione ecologica”.
L’attenzione verso l’ambiente si concretizza tramite diverse iniziative, tra cui la transizione verso soluzioni ibride o elettriche del parco auto, sostenuta da diverse iniziative volte ad agevolare il cambiamento delle abitudini per i dipendenti, contribuendo così ad un risparmio in termini di emissioni di CO2 e di conseguenti esternalità per la società.
Attraverso queste variazioni, nel periodo 2017-2023 sono state risparmiate 13mila ton di CO2, con minori costi sociali pari a €5,5 milioni. Si tratta di un impatto ambientale equivalente alla piantumazione di 650mila alberi. A ciò si aggiunge una maggiore attenzione verso i consumi energetici e i rifiuti prodotti, anche grazie al trasferimento verso la sede di MIND.