Domenica 5 gennaio, alle 20.30 su Rai 3 e RaiPlay, “Report” apre con “Cani bancomat”. L’inchiesta firmata da Giulia Innocenzi racconta ombre di doping e falsi pedigree
Domenica 5 gennaio, alle 20.30 su Rai 3 e RaiPlay, “Report” apre con “Cani bancomat”. L’inchiesta firmata da Giulia Innocenzi racconta ombre di doping, pedigree sospettati di essere falsi, cani ibridati potenzialmente pericolosi. È quello che sembra nascondersi dietro i cani di razza di Enci, l’ente nazionale della cinofilia italiana, unico ente che può rilasciare i pedigree in Italia.
Sotto la lente di ingrandimento anche i rapporti con la politica: l’alleata politica principale dell’ente è Michela Vittoria Brambilla, impegnata, nella sua attività da parlamentare animalista, a fare adottare i cani dai canili, ma che, nelle vesti di conduttrice televisiva, promuove i cani di razza.
A seguire, con “Capolavori clandestini” di Manuele Bonaccorsi, si scopre che alcune opere d’arte possedute da Gianni Agnelli potrebbero aver lasciato il territorio nazionale senza autorizzazione. Dell’ipotesi sono stati informati anche i carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale, come ha riferito alle telecamere di “Report” Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del ministero della Cultura.
In particolare, potrebbero essere finiti all’estero senza autorizzazione tre capolavori: “Mistero e malinconia di una strada” di Giorgio De Chirico, la “Scala degli Addii” del futurista Giacomo Balla e il prezioso “Glaçons, effet blanc” di Claude Monet, oltre a due acquerelli di Klee. Ha lasciato il territorio nazionale – con una regolare autorizzazione, invece – uno dei più importanti capolavori della seconda metà del ‘900, il Pope III di Francis Bacon, valore tra i 20 e i 30 milioni di euro. Della preziosa collezione Agnelli appena 9 opere su oltre 600 risultano attualmente sottoposte a tutela.
Le opere sono al centro di uno scontro giudiziario tra la figlia dell’Avvocato, Margherita Agnelli, e i suoi tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. I fratelli – secondo le indagini della Procura di Torino – avrebbero inscenato dei finti regali di opere d’arte e gioielli di proprietà della nonna Marella Caracciolo per oltre 170 milioni di euro, in modo da evitare che le opere finissero nell’inventario dei beni della madre. “Report” è entrato in possesso delle tre versioni di una lettera di Marella ai nipoti che avrebbe accompagnato uno dei presunti regali. Peccato siano state scritte cinque anni dopo la sua morte.
E ancora, con “La canonica liberata” di Danilo Procaccianti, si torna a parlare della canonica della chiesa di San Biagio ai Taffettanari, due anni dopo che “Report” ne aveva scoperto l’occupazione abusiva da parte di una famiglia malavitosa. L’immobile, a due passi dal Duomo di Napoli, è stato liberato e restituito al patrimonio cittadino.
E poi, “La rana che conquistò il lago” di Rosamaria Aquino, racconta
Punta San Vigilio sul Lago di Garda, sito di interesse artistico, storico e architettonico. Finché una società che sarebbe riconducibile a Giovanni Rana, il re dei tortellini, ha acquistato una porzione di territorio per farne una spiaggia privata, un ristorante stellato, una terrazza sul lago, con previsione di costruire una serie di lussuose suites. Chi vigila sui vincoli che hanno mantenuto quel luogo intatto nei secoli?
Per concludere Lab Report con “Gli smemorati” di Chiara De Luca. In provincia di Vicenza c’è l’altopiano dei Sette Comuni, è un luogo unico per storia e bellezza. Enego è il comune più orientale che ha solo 1500 abitanti ed è finito al centro di uno scandalo a causa della gestione del fondo concesso per gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Sull’Altopiano c’è anche uno dei monumenti simbolo della Prima guerra mondiale, il Sacrario di Asiago che da giugno 2023 è chiuso al pubblico. Report ha ricostruito a quale ministero appartengono le competenze dei lavori di restauro conservativo di questo monumento.