Obesità: negli anziani l’integrazione di vitamina D3 abbassa la pressione


Nei soggetti con almeno 65 anni di età in sovrappeso o obesi l’integrazione di vitamina D3, somministrata insieme al calcio, ha ridotto la pressione sanguigna

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Nei soggetti con almeno 65 anni di età in sovrappeso o obesi l’integrazione di vitamina D3, somministrata insieme al calcio, ha ridotto la pressione sanguigna sistolica e diastolica, con effetti maggiori nei soggetti con indice di massa corporea più elevato, ha rilevato uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society.

La carenza di vitamina D è un problema di salute diffuso associato a varie condizioni croniche, tra cui malattie cardiovascolari e ipertensione. Studi osservazionali hanno collegato livelli più bassi di vitamina D a una pressione sanguigna più alta, suggerendo che bassi livelli di vitamina D possono aumentare il rischio di ipertensione. Alcuni studi genetici hanno anche associato i geni correlati alla vitamina D alla regolazione della pressione sanguigna.

Nonostante questo, gli studi clinici che hanno valutato l’effetto dell’integrazione di vitamina D sulla pressione sanguigna hanno prodotto risultati contrastanti. Quelli che hanno coinvolto partecipanti anziani, carenti di vitamina D o ipertesi, hanno spesso riportato risultati positivi associati all’integrazione di vitamina D, mentre gli studi su gruppi più giovani o più sani non hanno mostrato effetti significativi.

Secondo gli autori questa incoerenza potrebbe essere il risultato di differenze nel disegno dello studio, nella dose, nella durata o nelle caratteristiche dei partecipanti, come peso corporeo e comorbilità. Tuttavia le persone più avanti negli anni sono particolarmente inclini alla carenza di vitamina D, ipertensione e complicanze salute correlate, il che potrebbe renderli più sensibili ai potenziali benefici dell’integrazione.

Valutazione dell’effetto di più dosi di vitamina D
Per superare queste incongruenze, in questo studio i ricercatori hanno confrontato dosi standard e più elevate di integrazione di vitamina D3, valutando i rispettivi effetti sulla pressione sanguigna in una popolazione anziana in sovrappeso a rischio sia di ipertensione che di carenza di vitamina D.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto compresse di citrato di calcio giornaliere, che fornivano 1000 mg di calcio elementare, insieme a 500 Unità Internazionali (UI) di vitamina D3. Il gruppo a basso dosaggio ha ricevuto anche un placebo una volta alla settimana, mentre il gruppo ad alto dosaggio ha ricevuto due compresse aggiuntive di vitamina D3 (10.000 UI ciascuna) alla settimana, pari a un totale di 3.750 UI al giorno.

La pressione sanguigna è stata misurata all’inizio, a 6 e 12 mesi. Controlli trimestrali hanno registrato l’uso di farmaci, il conteggio delle pillole e l’aderenza al trattamento, e periodicamente sono stati misurati i livelli sierici di vitamina D e altre misure cliniche di routine.

Riduzione significativa della pressione, soprattutto a dosi elevate
L’integrazione di vitamina D3, combinata con citrato di calcio, ha ridotto efficacemente la pressione sanguigna nei pazienti in sovrappeso, con riduzioni maggiori nel gruppo ad alto dosaggio. Nel complesso, sia le misurazioni della pressione sanguigna sistolica che diastolica hanno mostrato una diminuzione significativa dall’inizio a 12 mesi.

Nel gruppo ad alto dosaggio, la pressione sanguigna sistolica è diminuita in media di 4,2 mm Hg e quella diastolica di circa 3,02 mm Hg. Anche nel gruppo a basso dosaggio si sono verificate riduzioni pressorie, ma non erano significative.

Nei partecipanti con un BMI superiore a 30 sono state osservate riduzioni significative sia della pressione sistolica che diastolica in entrambi i gruppi di trattamento, con effetti maggiori osservati nel gruppo ad alto dosaggio. Al contrario, i partecipanti con un BMI di 30 o inferiore hanno mostrato cambiamenti minimi della pressione sanguigna, indipendentemente dalla dose di integrazione di vitamina D3.

I partecipanti ipertesi, in particolare quelli che assumevano farmaci antipertensivi, hanno ottenuto riduzioni significative della pressione sanguigna nel tempo, con riduzioni notevoli sia della sistolica che della diastolica. In chi non faceva uso di antipertensivi non ci sono stati cambiamenti significativi, suggerendo un effetto potenziato della vitamina D negli ipertesi in trattamento.

In generale, tuttavia, i confronti tra dosi basse e alte non hanno evidenziato una relazione dose-dipendente, con riduzioni della pressione generalmente coerenti per tutti i livelli di vitamina D.

«In sintesi, l’integrazione di vitamina D, somministrata insieme a integratori di calcio, può ridurre la pressione sanguigna negli anziani in sovrappeso, in particolare in quelli con BMI più elevato o con ipertensione» hanno concluso gli autori. «L’effetto di riduzione della pressione sanguigna è stato osservato indipendentemente dalla dose di integrazione di vitamina D3. I risultati sottolineano il potenziale ruolo terapeutico dell’integrazione combinata di vitamina D e calcio nella gestione dell’ipertensione negli anziani con valori di BMI elevati».

Referenze

Rahme M et al. Blood Pressure Decreases in Overweight Elderly Individuals on Vitamin D: A Randomized Trial. J Endocr Soc. 2024 Nov 12;8(12):bvae168. 

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