I pazienti ai quali è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 da giovani adulti hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto a quelli con diagnosi in età più avanzata
I pazienti ai quali è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 da giovani adulti hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto a quelli con diagnosi in età più avanzata, in particolare in presenza di obesità, secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE.
«Il nostro studio suggerisce che potrebbero esserci conseguenze cognitive nel diabete di tipo 2 a esordio precoce, e sottolinea la necessità di strategie per prevenire la demenza che tengano conto sia del diabete che dell’obesità» ha affermato il primo autore Xiang Qi, professore associato presso il NYU Rory Meyers College of Nursing.
La demenza è diventata una delle principali minacce per la salute pubblica globale con l’invecchiamento della popolazione e, nel 2021, oltre 6,5 milioni di anziani americani convivevano con questa condizione. Il diabete, che colpisce il 29,2% degli anziani negli Stati Uniti, è stato collegato a un rischio più elevato di demenza, e circa 6,7 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni con diabete soffrono di demenza a livello globale.
Anche se i meccanismi sottostanti non sono ancora stati del tutto compresi, i ricercatori ritengono che alcuni dei tratti distintivi del diabete, come glicemia elevata, resistenza all’insulina e infiammazione, possano favorire lo sviluppo di demenza. In passato il diabete di tipo 2 era una malattia tipica dell’età avanzata, ma sta diventando sempre più diffuso tra i giovani, al punto che una persona su cinque con diabete di tipo 2 nel mondo ha meno di 40 anni.
Valutazione dell’associazione tra diabete, demenza e obesità
L’aumento del diabete di tipo 2 è stato influenzato dall’incremento dei tassi di obesità negli adulti di mezza età e negli anziani. Obesità e diabete sono fattori di rischio significativi per lo sviluppo di demenza, dal momento che i mediatori chiave della progressione della demenza sono l’infiammazione, lo stress ossidativo e la malattia cerebrovascolare, che contribuiscono alla disfunzione neuronale e al decesso.
Si ipotizza che l’obesità non sia un fattore di rischio primario per la riduzione delle funzioni cognitive, ma che esacerbi gli effetti dei fattori di rischio cardiovascolare (come ipertensione, diabete, colesterolo elevato e fumo) sulla cognizione. Tuttavia gli studi che hanno valutato l’effetto dell’obesità sull’associazione tra età alla diagnosi di diabete di tipo 2 e demenza sono limitati, hanno premesso gli autori.
Per comprendere come il momento della diagnosi di diabete di tipo 2 sia correlato al rischio di demenza, il team di ricerca ha analizzato i dati dal 2002 al 2016 nello studio Health and Retirement, un trial longitudinale condotto dallo University of Michigan Institute for Social Research. La valutazione ha coinvolto 1.213 adulti statunitensi di almeno 50 anni di età con diabete di tipo 2 confermato da esami del sangue e senza demenza all’arruolamento. Seguendo i partecipanti fino a un massimo di 14 anni, 216 (17,8%) hanno sviluppato demenza sulla base di interviste telefoniche di follow-up.
Diagnosi di diabete di tipo 2 in giovane età collegata al rischio di demenza
I ricercatori hanno scoperto che gli adulti che hanno ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 2 in età più giovane avevano un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto a quelli ai quali la malattia metabolica è stata diagnosticata in età più avanzata. In particolare, gli adulti con diagnosi di diabete prima dei 50 anni avevano 1,9 volte più probabilità di sviluppare demenza rispetto a quelli con diagnosi dai 70 anni in avanti, mentre la probabilità era 1,72 volte più elevata tra soggetti con diagnosi tra i 50 e i 59 anni e 1,7 volte maggiore con diagnosi tra i 60 e i 69 anni.
L’analisi statistica ha evidenziato un’associazione graduata tra età alla diagnosi di diabete e rischio di demenza, dove per ogni anno in meno al momento della diagnosi di diabete di tipo 2 il rischio di sviluppare demenza aumenta dell’1,9%.
«Anche se non sappiamo con certezza per quale motivo una diagnosi precoce di diabete aumenterebbe il rischio di demenza, studi precedenti dimostrano che le persone a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 da giovani adulti possono avere più complicanze vascolari, scarso controllo della glicemia e resistenza all’insulina, tutti fattori di rischio noti per il deterioramento cognitivo» ha osservato l’autore senior Bei Wu.
Anche l’obesità sembrava influenzare la relazione tra diabete di tipo 2 e demenza, infatti i soggetti obesi con diagnosi di diabete di tipo 2 prima dei 50 anni avevano il rischio di demenza più elevato nello studio.
«Questa maggiore comprensione della connessione tra insorgenza del diabete, obesità e demenza può aiutare a informare interventi mirati per prevenire la demenza» hanno concluso gli autori. «Il nostro studio evidenzia l’importanza dell’età al momento della diagnosi del diabete e suggerisce che colpire specificamente l’obesità, sia attraverso la dieta e l’esercizio fisico, o forse con farmaci, può svolgere un ruolo nel prevenire la demenza nei giovani adulti con diabete».
Referenze
Qi X et al. Age at diagnosis of diabetes, obesity, and the risk of dementia among adult patients with type 2 diabetes. PLoS One. 2024 Nov 13;19(11):e0310964.