Sequestrata e picchiata dall’ex fidanzato a Napoli: lui ai domiciliari, Salvini infuriato


Salvini insorge sul caso della ragazza di 22 anni che è stata picchiata e tenuta prigioniera dall’ex fidanzato nei giorni di Natale: “Solo i domiciliari? Deve stare in carcere”

ragazza sequestrata da ex fidanzato

“Solo i domiciliari dopo aver pestato a sangue e sequestrato l’ex fidanzata??? Questa non è ‘giustizia’“. Carcere duro per questo maledetto!”: Matteo Salvini insorge per l’ultima storia di violenza sulle donne che arriva da Napoli, dove una ragazza di 22 anni il giorno di Natale è stata sequestrata, tenuta segregata in hotel per due giorni e picchiata dal suo ex fidanzato. A diffondere la notizia è stato ieri 6 gennaio il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, che ha ricevuto (e diffuso) le immagini inviate a lui dai parenti della giovane che dimostrano il pestaggio. L’uomo infatti, nella sua furia, ha anche ripreso le violenze: nel video pubblicato da Borrelli (dopo averlo stato pixellato) si vede l’uomo colpire la donna, che cade a terra. Lei piange e si lamenta, lui intanto la insulta e continua a picchiarla.

La ragazza sarebbe stata attirata dal suo ex fidanzato con la scusa dell’ultimo appuntamento per chiarirsi, poi è stata picchiata e portata in un hotel, dove l’uomo l’ha tenuta prigioniera due giorni. Alla reception avrebbe consegnato documenti falsi. Alla fine l’uomo l’ha riportata dai nonni, ordinandole di dire di che a picchiarla erano state delle ragazze. Ma la verità è venuta subito a galla e l’uomo è stato arrestato.

Anche Borrelli, ieri, si era scagliato contro la scelta degli arresti domiciliari: “Resto assolutamente perplesso per la decisione di mettere agli arresti domiciliari un giovane che ha dimostrato tutta la sua violenza e la sua capacità di pianificazione criminale. Mi chiedo cos’altro debba fare un criminale per meritare il carcere. Auguro alla giovane vittima di rimettersi al più presto, ma quello che è certo è che non va assolutamente lasciata sola. Chiedo per il suo aguzzino la massima attenzione fino a quando si troverà ancora ai domiciliari per prevenire nuovi e più drammatici episodi di violenza”, conclude Borrelli.