Vitamina B3 riduce infiammazione polmonare nei pazienti con Bpco


Bpco: la supplementazione orale con nicotinamide riboside, una forma di vitamina B3, ha contribuito a ridurre i marcatori dell’infiammazione polmonare

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La supplementazione orale con nicotinamide riboside, una forma di vitamina B3, ha contribuito a ridurre i marcatori dell’infiammazione polmonare in pazienti adulti anziani con Bpco, stando ai risultati di uno studio pubblicato su Nature Aging. Inoltre, i benefici di tale intervento si sono mantenuti per almeno tre mesi dopo la fine della supplementazione. Tali risultati sono stati definiti significativi dagli autori dello studio, in quanto l’infiammazione può portare a una riduzione della funzione polmonare in questi pazienti.

Razionale dello studio

La Bpco, come è noto, è una malattia infiammatoria spesso legata al fumo di sigaretta o all’esposizione al fumo passivo per tutta la vita. Di solito i sintomi includono mancanza di respiro, tosse persistente, respiro sibilante e frequenti infezioni a carico delle vie aeree, che rendono difficili lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

La nicotinamide riboside aiuta l’organismo a produrre energia e a riparare le cellule. Spesso utilizzata negli integratori alimentari, si ritiene che riduca l’infiammazione e favorisca un invecchiamento sano reintegrando i livelli della molecola nicotinamide adenina dinucleotide (NAD+), che di solito diminuisce con l’età. La perdita di questa molecola si riscontra anche in seguito a danni al DNA, ad esempio il tipo di danno associato al fumo.

Su questi presupposti è stato concepito il nuovo studio nel corso del quale i ricercatori hanno ipotizzato che l’aumento dei livelli di NAD+ in pazienti con Bpco precedentemente fumatori fosse in grado di ridurre l’infiammazione delle vie aeree e la senescenza cellulare e portasse a un’upregulation delle vie di trascrizione legate alla riparazione del DNA.

Per verificare questo aspetto, è stato messo a punto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, in cui pazienti con Bpco non eosinofila e controlli sani dal punto di vista polmonare sono stati sottoposti a supplementazione giornaliera con nicotinamide riboside (1 g, due volte al giorno) o placebo per 6 settimane. Dato che l’interleuchina-8 (IL-8) fa parte del fenotipo secretorio associato alla senescenza (SASP) ed è un fattore trainante della neutrofilia nella Bpco, questa citochina è stata scelta come outcome primario dello studio.

Disegno dello studio
Lo studio ha incluso 40 adulti, con un’età media di 71,9 anni, affetti da Bpco, con una storia di fumo importante e con un basso numero di eosinofili, un tipo di cellula immunitaria solitamente legata ai sintomi più gravi della Bpco.

Venti individui adulti che non avevano mai fumato e che erano simili ai pazienti per età, sesso e indice di massa corporea (BMI), ma che non avevano una storia di malattia polmonare, sono serviti da controllo al gruppo sottoposto a supplementazione.

Sia i pazienti che i controlli sono stati randomizzati a trattamento con 2 g di nicotinamide riboside – assunta sotto forma di quattro capsule da 250 mg al mattino e quattro alla sera – o con un placebo ogni giorno per sei settimane. Questi sono stati poi seguiti per altre 12 settimane.

L’obiettivo principale era quello di valutare le variazioni di IL-8, una molecola pro-infiammatoria implicata nella Bpco, nell’espettorato, o muco polmonare espulso con la tosse.
Tra gli obiettivi secondari vi erano le variazioni dei livelli ematici di altri marcatori dell’infiammazione e del NAD+.

Risultati principali
I risultati hanno dimostrato che la supplementazione a base di nicotinamide riboside era sicura e ben tollerata. Dopo sei settimane, i livelli di IL-8 nell’espettorato dei pazienti che assumevano nicotinamide riboside erano inferiori del 52,6% rispetto a quelli dei pazienti che ricevevano un placebo. Sebbene le misurazioni variassero ampiamente, questa riduzione persisteva fino ad almeno 12 settimane dopo la fine del trattamento.

Inoltre, i livelli di IL-8 più elevati prima del trattamento erano significativamente legati ad un maggiore calo post-trattamento con la supplementazione di nicotinamide riboside, “…il che potrebbe suggerire che la nicotinamide riboside ha un effetto più forte negli individui con un’infiammazione più elevata all’inizio dello studio”, hanno scritto i ricercatori.

All’inizio dello studio, i pazienti affetti da Bpco presentavano livelli di NAD+ più bassi rispetto ai controlli sani, mentre livelli più elevati erano significativamente associati ad una migliore funzionalità polmonare. Sei settimane di supplementazione vitaminica hanno più che raddoppiato il NAD+ nel sangue dei pazienti e dei controlli sani.

La supplementazione vitaminica ha anche aumentato l’attività dei geni legati alla riparazione del DNA e rallentato l’invecchiamento delle cellule delle vie aeree, prelevate delicatamente dall’interno del naso con un piccolo pennello.

Limiti e implicazioni dello studio
“Per quanto le dimensioni di questo studio meccanicistico abbiano precluso la valutazione dell’effetto sugli esiti clinici, i  risultati ottenuti suggeriscono che la nicotinamide riboside potrebbe essere in grado di ridurre l’infiammazione polmonare e, di conseguenza, ridurre il rischio di riacutizzazioni e migliorare gli outcome clinici”, rappresentando così potenzialmente ‘una valida opzione terapeutica per i pazienti con Bpco – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro.

“Ciò detto – aggiungono – anche se i risultati sono promettenti, è necessario condurre altri studi su popolazioni più numerose per confermare i risultati e determinare gli effetti a lungo termine della nicotinamide riboside nel trattamento della Bpco. Solo attraverso una ricerca approfondita saremo in grado di offrire il trattamento migliore e più efficace alle persone che soffrono di questa patologia complessa”.

Bibliografia
Norheim KM et al. Effect of nicotinamide riboside on airway inflammation in COPD: a randomized, placebo-controlled trial. Nat Aging (2024). https://doi.org/10.1038/s43587-024-00758-1