Tornano le piste di mountain bike dell’Appenino bolognese: riaperte a due anni dall’alluvione grazie alle braccia dei volontari di ‘Bomba’ (Bologna montana bike area) e alle donazioni
Un altro territorio flagellato e semi-distrutto dall’alluvione, anzi dalle alluvioni, è ‘rinato’.
Da qualche giorno, infatti, a Loiano, in provincia di Bologna, sono ricomparsi i ciclisti che in sella alle mountain bike si lanciano per le piste che scendono nel bosco partendo dalla Pineta che svetta sul centro dell’Appenino bolognese.
Piste distrutte dalle alluvioni e praticamente ferme da due anni: ci sono volute le braccia dei volontari di ‘Bomba’ (Bologna montana bike area) e le donazioni ispirate dagli appelli di influencer e vip della mountain bike per rigenerarle. Funziona un po’ come per lo sci da discesa: ad ogni colore corrisponde un grado differente di difficoltà; c’è un cancelletto di partenza e poi ci si lancia tra salti e curve. Delle sette piste della Pineta di Loiano, ne sono state risistemate cinque, mancano le due ‘nere’, le più difficili e impegnative, ma anche le più danneggiate dalla pioggia (acqua e fango le hanno riempite con più potenza).
“Dopo le ultime piogge torrenziali di novembre i trail della Pineta di Loiano, già molto danneggiati dall’alluvione del 2023, erano ancora più devastati. C’era solo un modo per ricostruirli in tempi e modi ragionevoli: entrare con dei mezzi pesanti e costosi. Dal 28 dicembre la maggior parte dei sentieri sono di nuovo aperti ma ancora due trail sono in cantiere: Dark Side e Sx Line”, specificano da ‘Bomba’.
Ma è bastato ridare il via che gli appassionati sono riaccorsi: sono ripresi gli arrivi a Loiano di auto che a bordo non caricano sci, ma bici; si sono rivisti i ciclisti che pedalano risalendo i circa 250 metri di dislivello su strada asfaltata per ritornare al punto di partenza e ributtarsi ‘giù’. Nel primo weekend, tra Natale e Capodanno, un centinaio di persone, calcola a spanne Luca Ladinetti, di ‘Bomba’.
E ORA SI PREPARA LA FESTA
L’evento di riapertura delle piste di Loiano doveva esserci il 14 dicembre ma è nevicato. Tutto rinviato all’11 gennaio per “Ride a Bomba”: in cima alla Pineta dove partono i trail ci sarà uno stand, musica e qualche special guest. Per celebrare la ripartenza e ringraziare “tante persone, gruppi e associazioni che ci hanno dato supporto. Vi abbiamo davvero sentiti vicini, abbiamo percepito la vostra preoccupazione, ma anche la fiducia nei nostri confronti”.
Ladinetti conferma: il supporto all’appello per riparare le piste “è stato molto bello. Abbiamo sentito un aiuto molto importante di influencer e vip della mountain bike. Sia nel sostenerci sia nel chiedere un supporto economico”.
Lavori per 12.000 euro, è stata la stima. E le donazioni sono arrivate e servite a fare quello che le braccia dei volontari non potevano fare: come l’intervento di un escavatore o a sostenere spese di benzina per motoseghe e decespugliatori. I sentieri erano davvero “molto danneggiati”, ricorda Ladinetti. “In questo lungo periodo non ci siamo mai arresi, anche se -non lo nascondiamo- la catena ci è scesa più volte. Ci siamo rimboccati le maniche, badile in mano”, raccontano i volontari.
Ma non è finita: restano due piste da recuperare (sono molto in ombra e in questo periodo ghiacciate) e lo stesso vale per tutta una serie di ‘giri pedalati’ (a Loiano, Monzuno, Monghidoro e San Benedetto) che si snodano su sentieri accessibili a tutti realizzati da Bomba: sono tutti da recuperare.
Anche su questi quelli di ‘Bomba’ non vogliono gettare la spugna. Intanto piste riaperte, come un vero ‘comprensorio’: “Qui- spiega Ladinetti- il terreno è particolare, sabbioso, e tiene anche durante l’inverno. Per questo arriva anche tanta gente da lontano. Siamo contenti di vedere che la gente è già tornata: è stato davvero triste non vedere nessuno per così tanto tempo”.