Raffiche dal deserto alimentano l’inferno di fuoco a Los Angeles. A una settimana dall’inizio della devastazione, almeno 16 i morti, ma le autorità cominciano a parlare di “progressi”
Il vento non dà tregua a Los Angeles. A una settimana dall’inizio degli incendi che hanno devastato la città, sono previsti nuovi venti caldi e secchi dal deserto: il combustibile perfetto per alimentare le fiamme che non danno tregua alla metropoli.
Le autorità cittadine hanno però tenuto una conferenza stampa di aggiornamento, nella quale hanno finalmente potuto parlare di “progressi” nel contenimento dei due incendi più grandi, che hanno ucciso almeno 16 persone e ridotto in cenere interi quartieri, dalle colline dell’entroterra alla costa del Pacifico.
L’area bruciata dagli incendi di questa settimana è ormai più grande di San Francisco, Pittsburgh, Boston o Miami, scrive il New York Times.
Le squadre di soccorso sono riuscite a contenere all’11 percento l’incendio di Palisades e il 27 percento dell’incendio di Eaton, dicono.
Ma i funzionari avvertono che “le condizioni meteorologiche estreme e critiche per gli incendi continueranno fino a mercoledì”. Il che, unito alla bassa umidità, “manterrà molto alta la minaccia di incendi nella contea di Los Angeles”.
Il numero di persone sottoposte a ordini di evacuazione è diminuito negli ultimi due giorni, “il che è una buona notizia”, ha affermato Robert Luna, lo sceriffo della contea di Los Angeles.
LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO
“Sono vicino agli abitanti della California e di Los Angeles e prego per loro”. Lo ha detto papa Francesco durante l’Angelus a San Pietro.