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Anticoagulanti non frenano declino cognitivo in pazienti con fibrillazione atriale

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Uno studio che testava un anticoagulante orale diretto per prevenire il declino cognitivo nei pazienti con fibrillazione atriale è stato interrotto per mancanza di risultati

Uno studio randomizzato controllato con placebo che testava un anticoagulante orale diretto per prevenire il declino cognitivo nei pazienti con fibrillazione atriale (AF) è stato interrotto anticipatamente per mancanza di risultati significativi. I dati sono stati presentati a Chicago, nel corso dell’American Heart Association (AHA) Scientific Sessions 2024.

Stop per futilità dal Comitato di monitoraggio dei dati
Dopo un follow-up mediano di 3,7 anni, non è emersa alcuna differenza tra rivaroxaban 15 mg e placebo in termini di declino cognitivo, ictus e attacco ischemico transitorio.

Léna Rivard, elettrofisiologa e professore associato presso il Montreal Heart Institute, ha dichiarato che lo studio BRAIN-AF è stato fermato dal Comitato di monitoraggio dei dati dopo che si erano verificati 256 eventi primari, la maggior parte dei quali riguardava il declino cognitivo.

Nonostante il tasso elevato di declino cognitivo rilevato, non è stata osservata alcuna differenza significativa tra i due gruppi. Alla fine del follow-up, il 18% dei partecipanti soddisfaceva la definizione di perdita cognitiva.

Il disegno della sperimentazione clinica
Lo studio BRAIN-AF ha coinvolto 1.235 pazienti con AF randomizzati a ricevere rivaroxaban 15 mg al giorno o placebo. I pazienti avevano un’età media di 53 anni e il 78% di loro aveva una storia di AF parossistica.

Una delle limitazioni dello studio era che includeva pazienti con un rischio di ictus inferiore ai criteri delle linee guida per l’anticoagulazione orale. Questo criterio era necessario per consentire la randomizzazione al placebo.

La popolazione dello studio era a basso rischio, ma non a nessun rischio per eventi di AF, con un’età compresa tra 30 e 62 anni e senza precedenti di ictus, ipertensione, diabete o insufficienza cardiaca congestizia. L’incidenza osservata di ictus è stata del 2,5%, in linea con il tasso stimato dello 0,5%-1,0% all’anno.

Il significato dei risultati
Il principale endpoint dello studio era il declino cognitivo, definito come una riduzione di almeno 2 punti rispetto al punteggio di base nel test Montreal Cognitive Assessment (MoCA). Durante il follow-up, il 91% degli eventi primari era legato al declino cognitivo, mentre il 5,1% riguardava ictus e il 3,5% attacchi ischemici transitori (TIA). Il tasso di declino cognitivo era del 7,0% all’anno nel gruppo rivaroxaban rispetto al 6,4% nel gruppo placebo.

Andrea M. Russo, professore di medicina presso la Cooper Medical School della Rowan University (Camden, New Jersey), ha osservato che i pazienti coinvolti erano troppo giovani e sani per fornire risultati conclusivi. Inoltre, il peso della AF, un potenziale fattore di rischio per la perdita cognitiva, non è stato descritto.

Questo studio non esclude i microemboli nella fisiopatologia del declino cognitivo correlato alla AF, ma suggerisce che altri meccanismi devono essere esplorati. La perdita cognitiva correlata alla AF potrebbe essere legata a effetti emodinamici, con ipoperfusione dovuta a fluttuazioni del flusso sanguigno.

Hooman Kamel, vicepresidente della ricerca presso il Weill Cornell Medical College, ha sottolineato la necessità di strategie per prevenire il declino cognitivo nei pazienti con AF. Ha anche suggerito che potrebbero esserci relazioni complesse tra patologia cardiovascolare e cerebrovascolare che vanno oltre la semplice presenza di emboli.

Kamel ha indicato che potrebbe essere troppo tardi per testare l’anticoagulazione nella prevenzione della demenza associata alla AF, dato che i benefici dell’anticoagulazione sono ben consolidati nei pazienti ad alto rischio.

Nel complesso, questo studio evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi alla base del declino cognitivo nei pazienti con AF e per sviluppare strategie efficaci di prevenzione.

Fonte: American Heart Association (AHA) Scientific Sessions 2024. Chicago.

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