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Che cosa sono le foglie del destino provate da Fedez

foglie del destino

Le foglie del destino, incise migliaia di anni fa, sono conservate in un antica biblioteca in India: contengono la narrazione della vita di tutte le persone, dalla nascita alla morte

Il racconto del rapper Fedez della sua esperienza con le ‘foglie del destino‘ (fatto ieri durante una nuova puntata del podcast Pulp) ha scatenato la curiosità della rete su questo antichissimo rituale indiano legato alla capacità di queste foglie (conservate dentro rotoli scritti in lingua tamil) di conoscere la vita delle persone, dalla nascita alla morte. Ma cosa sono le foglie del destino? E come funzionano?

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COME SONO FATTE E DOVE SONO

A livello pratico, si tratta di foglie di palma essiccate, su cui diverse migliaia di anni fa è stato scritto in lingua tamil il passato, presente e futuro delle persone. Sono contenute all’interno di rotoli (bundle) e accorpate a seconda di un certo numero di ‘tipologie’ di vita: chi voglia interpellare il destino, deve per prima cosa individuare la ‘sua’ foglia. Sono custodite a Tanjore, città del sud dello stato indiano del Tamil Nadu all’interno della storica biblioteca Mahal Saravasti.

LE FOGLIE RACCONTANO LE VITE

Massimo Ormea (detto Max, ieri ospite con Fedez di Pulp) è un grande esperto di questo rito, ha scritto un libro (“Le foglie de destino”) e si dà da fare per portare questo rito alla conoscenza del maggior numero di persone possibili. Sul suo sito scrive: “Circa 4.000 anni fa, alcuni Rishi (veggenti che ci hanno consegnato lo Yoga, l’Ayurveda…) hanno deciso di scrivere su listelli di foglia di palma pressata, la vita di qualche migliaio di anime, da loro reputate significative”. Ieri, intervistato a Pulp, Max Ormea ha spiegato: “Le foglie sono delle spiegazioni sul dispiegarsi della vita di una persona attraverso diverse vite. In queste biblioteche ci sono dei bundle (ha detto mostrando un antico rotolo), che sono dei volumi che hanno all’interno un determinato numero di foglie. La lingua è il tamil antico. Noi ci sentiamo unici però unici non siamo, le vite di persone uniche possono comunque essere catalogate in tipologie. All’interno di un bundle, ci sono tutte vite simili che poi prendono delle forme diverse nella molteplicità, ma che però si trovano ad affrontare una medesima tipologia di problema”.

COME SI FA A TROVARE LA PROPRIA FOGLIA

Come fare a trovare la propria foglia e il proprio rotolo? Si risale alla foglia dalle proprie impronte digitali. E un’altra indicazione per individuare la foglia giusta da leggere arriva dal nome. Sempre dal sito di Max Ormea si legge: “Gli antichi Rishi avevano individuato, già 2.000 anni fa, soltanto 108 tipi di impronte digitali per l’intero genere umano. Avevano anche scoperto la relazione tra l’impronta del pollice di una persona e il nome che i genitori scelgono per lui alla sua nascita. Il corpo quindi viene in esistenza assumendo una “forma” e un “nome” e il suo percorso è tracciabile attraverso diverse manifestazioni. In India si dice anche: “il destino è nel nome!”. Ripercorrere a ritroso queste tracce, anche attraverso la Foglia, significa realizzare il proprio sè”.

COME SI LEGGE LA FOGLIA

La foglia della propria vita, una volta individuata, viene letta da sensitivi indiani, capaci di leggere i fonemi di cui è composto la lingua tamil e capaci di interpretare e ‘tradurre’ quello che vedono scritto in spunti, domande, indicazioni. Proprio come si fa per i tarocchi. Quello che la foglia ‘racconta’, dovrebbe trasmettere alla persona che la sta interpellando informazioni importanti sulla propria vita.

LA POSSIBILITÀ DI CONOSCERE IL PROPRIO DESTINO E CAMBIARLO

Il senso di poter conoscere il destino scritto per noi, attraverso le foglie del destino, è quello di poterne cambiare il corso, cercando di modificare qualcosa. Ieri lo ha spiegato anche Fedez, durante il podcast Pulp: “Una volta che tu leggi la tua lettura, che arriva fino al giorno della tua morte, lo scopo è darti dei rimedi per far sì che quell’incidente mortale diventi unì incidente in cui tu ti ferisci“. Max Ormea, dal canto suo, scrive sul suo sito: “”Gli antichi veggenti sapevano prevedere nei semi del Karma i loro sviluppi potenziali e possibili. Ma sapevano anche che nel momento presente tutto è possibile! Le foglie permettono di sperimentare questa doppia opportunità. Con le scelte del passato abbiamo creato il nostro presente. Ma è con le scelte di “adesso” che costruiamo il nostro futuro”.

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