Disponibile nelle librerie e online sugli store digitali per Graphe “Ventisei tombini a Vasto” di Ludovica Gatta e Francesco Zappitelli
Esiste una visione contemporanea – inaugurata sessant’anni fa dall’artista concettuale Edward Ruscha – per la quale quello che sfogliate tenendolo fra le mani, o poggiandolo sul tavolo del bookshop dei musei, non è nulla di più che un oggetto: il libro d’arte viene in tal modo inteso come essenziale supporto per «una quotidianità senza grazie», depauperato di qualunque altro elemento che non sia il documento di cui è testimonianza. In questo volume, il documento è «una delle presenze urbane apparentemente più trascurabili» che la nostra civiltà postindustriale abbia prodotto, e di cui ha disseminato ogni angolo dei nostri spazi cosiddetti antropici: il tombino stradale.