Roberto Barbolini firma le note di lettura de “Il Delitto di Lord Arthur Savile. Uno studio sul dovere” di Oscar Wilde
Il crimine è un’opera d’arte e dev’essere compiuto senza alcuna passione o rancore personale. Proprio come cerca invano di fare quel cinico pasticcione di Lord Arthur nel racconto di Wilde, satira pungente del filisteismo morale dell’upper class.Scritto con lo stile agile e ironico delle commedie per cui Wilde è giustamente famoso, Il delitto di Lord Arthur Savile viene qui riproposto nella versione d’epoca fatta nel 1908 da Federigo Verdinois, opportunamente rinfrescata. Giornalista, accademico, gran traduttore di russi e d’inglesi, Verdinois era anche – come Conan Doyle – un patito dell’occultismo. Wilde gli aveva fatto la satira preventiva nella figura del chiromante Podgers, destinato a una brutta fine. Chissà se si sarà riconosciuto. L’importante è che negli specchi deformanti di Wilde continuiamo a rifletterci tutti noi. (Roberto Barbolini)
Roberto Barbolini, che firma la nota di lettura, ha lavorato con Giovanni Arpino al Giornale di Montanelli, è stato redattore e critico teatrale di Panorama ed è esperto di letteratura noir. Con Bibliotheka ha pubblicato Il detective difettoso. Ritorno al futuro per il romanzo poliziesco (2024).