Artrite reumatoide: Mikara Shake primo alimento a fini medici speciali


Artrite reumatoide: Mikara Shak è il primo alimento a fini medici speciali specificamente formulato per supportare la gestione nutrizionale del paziente

Artrite reumatoide: per i pazienti in trattamento con MTX, l'aggiunta di olokizumab ha dato risultati migliori rispetto al placebo o ad adalimumab

L’artrite reumatoide (AR) è una malattia autoimmune cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, causando infiammazione articolare, rigidità mattutina e dolore. Questi sintomi possono compromettere profondamente la qualità della vita dei pazienti, rendendo necessaria una gestione terapeutica sempre più completa e personalizzata, anche dal punto di vista nutrizionale. È in questo contesto che si inserisce Mikara Shake, il primo alimento a fini medici speciali specificamente formulato per supportare la gestione nutrizionale del paziente reumatologico, sviluppato da Dr. Schär.

Secondo la Prof.ssa Francesca Ingegnoli, reumatologa presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini CTO di Milano e docente di Reumatologia all’Università degli Studi di Milano, “Oggi abbiamo finalmente a disposizione un alimento a fini medici speciali studiato in maniera specifica per una determinata patologia, capace di compensare le carenze nutrizionali dei pazienti con AR e di fornire benefici concreti”. Questo strumento rappresenta un passo avanti nell’approccio integrato alla malattia.

Le sfide nutrizionali dell’artrite reumatoide
I pazienti con artrite reumatoide affrontano due principali sfide nutrizionali:

  • Deficit energetico, dovuto all’infiammazione cronica e all’aumento del fabbisogno metabolico.
  • Carenza di fibre, spesso associata a disfunzioni gastrointestinali.

Per rispondere a queste esigenze, il supporto nutrizionale è stato formulato con due componenti principali:

  1. MCT (trigliceridi a media catena): Gli MCT possono compensare il deficit energetico poiché, a differenza degli acidi grassi a lunga catena (LCFA), vengono rapidamente metabolizzati nei mitocondri e convertiti in corpi chetonici, utilizzati come fonte di energia. La Prof.ssa Ingegnoli sottolinea che “questa energia facilmente disponibile contribuisce a migliorare la fatica, uno dei sintomi più debilitanti per i pazienti”.
  2. Fibre alimentari: Le fibre solubili e insolubili derivate da bambù e psillio aiutano a migliorare la funzionalità intestinale e a contrastare la carenza comune nei pazienti con AR. “L’integrazione di fibre si è dimostrata fondamentale non solo per il benessere intestinale, ma anche per il controllo dei processi infiammatori”, aggiunge la Prof.ssa Ingegnoli.

Evidenze scientifiche: lo studio clinico Mikara
L’efficacia dell’alimento a fini medici speciali è stata validata in uno studio clinico randomizzato, controllato con placebo e in doppio cieco, pubblicato su Nutrients nel 2023. Lo studio ha coinvolto pazienti con artrite reumatoide moderata per 16 settimane, dimostrando una riduzione significativa dell’attività di malattia (misurata con SDAI). Questa riduzione era correlata all’aumento dei livelli di beta-idrossibutirrato (BHB), un corpo chetonico derivato dall’ossidazione degli MCT, confermando il legame tra metabolismo energetico e controllo della patologia.

La Prof.ssa Ingegnoli spiega: “Lo studio ha evidenziato benefici importanti per i pazienti trattati, tra cui una riduzione della rigidità mattutina, un miglioramento della fatica e una qualità di vita significativamente migliore rispetto al gruppo placebo. Questi risultati rappresentano una speranza concreta per un miglior controllo della malattia”.

Come si utilizza l’alimento a fini medici speciali
Il supporto nutrizionale è indicato per i pazienti con AR con attività di malattia moderata in trattamento farmacologico e può essere utilizzato anche in altre patologie reumatologiche con esigenze nutrizionali simili. La somministrazione prevede due dosi quotidiane lontano dai pasti, per una durata consigliata di almeno 4-6 mesi.

La semplicità d’uso e la palatabilità del prodotto migliorano l’aderenza dei pazienti alla terapia. “Il prodotto non altera la dieta abituale o la terapia farmacologica, rappresentando un valido compendio alla gestione nutrizionale”, sottolinea la Prof.ssa Ingegnoli.

Un approccio integrato e innovativo

L’integrazione nutrizionale con l’alimento a fini medici speciali non è solo un complemento alla terapia farmacologica, ma un elemento essenziale di un approccio multidisciplinare per il trattamento dell’AR. La Prof.ssa Ingegnoli conclude: “Per la prima volta, abbiamo uno strumento specifico che unisce trigliceridi a media catena e fibre per un effetto antinfiammatorio e un miglioramento complessivo della qualità di vita. Questo rappresenta un messaggio positivo non solo per i reumatologi, ma soprattutto per i pazienti”.