Key Box, pugno duro a Firenze: fino a 400 euro di multa


Primo atto formale del Comune di Firenze: sul divieto alle key box arriva il sì della giunta. Con il via libera del Consiglio multe fino a 400 euro

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Dopo il vertice in prefettura arriva il primo atto formale del Comune di Firenze: sul divieto alle key box arriva il sì della giunta. Lo stop è contenuto nella delibera promossa in sala degli Otto che, una volta approvata dal Consiglio comunale, andrà a modificare il regolamento di polizia urbana. Per le esigenze di sicurezza pubblica, le stesse segnalate nella circolare del capo della Polizia, Vittorio Pisani, “è sempre vietato l’uso delle key box o di altri apparecchi analoghi destinati a contenere o fornire chiavi, codici, atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato, ovunque questi vengano posizionati”, è scritto nell’atto.

Per la tutela del decoro pubblico, inoltre, la delibera propone che sia sempre vietato l’uso delle key box “quando prospettino su aree pubbliche, su strade pubbliche o aperte al pubblico, qualunque sia la natura del supporto su cui siano posizionate”. Entro 10 giorni dall’entrata in vigore della modifica al regolamento in questione, quindi, “tutti coloro che utilizzano le key box dovranno procedere alla loro rimozione”. Decorso tale termine, si spiega nella delibera, “nei casi di accertata inottemperanza o di nuova installazione, la polizia municipale provvederà al ripristino dello stato dei luoghi e quindi alla loro materiale rimozione”. E, per il mancato rispetto del divieto, l’atto fissa una sanzione di 400 euro.

“Con questa delibera diamo gambe a un impegno preso con i fiorentini”, sottolinea la sindaca, Sara Funaro. “È una battaglia importante che è partita dalla nostra città, una questione che impatta sul decoro e la sicurezza e riguarda la tutela dell’identità del centro storico Unesco. Si tratta di un punto centrale di una strategia complessiva di contrasto all’overtourism che abbiamo messo in campo e su cui siamo in prima linea”. Si tratta, si inserisce l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo, Jacopo Vicini, di “un atto concreto che dice la parola fine all’utilizzo delle key box in tutta la città. È un risultato che ha anche un forte valore simbolico ed evidenzia l’impegno di tutta l’amministrazione nell’attuazione del decalogo per un turismo sempre più sostenibile in una città ogni giorno più vivibile”. Per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza pubblica, si spiega da Palazzo Vecchio, la delibera oltre alla circolare del Viminale “fa chiaro riferimento all’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che prevede, sia per i gestori professionali che per coloro che svolgono attività ricettive con carattere saltuario, l’obbligo di registrazione degli alloggiati che devono essere muniti di documento di identità, e l’inoltro dei dati alla Questura nelle 24 ore successive dalla data di primo ingresso”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).