Accordo Israele-Hamas: 30 prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano liberato


I termini dell’accordo tra Israele e Hamas: trenta prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano liberato. Nell’elenco ci sono anche dodici giovani, otto dei quali minorenni

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Il personale della Croce rossa internazionale è entrato nel carcere israeliano di Ofer, in Cisgiordania, per prendere in consegna i 90 detenuti palestinesi che le autorità israeliane si sono impegnate a rilasciare nel rispetto dell’accordo stretto con Hamas. Lo conferma l’emittente Al Jazeera, chiarendo che i funzionari hanno ricevuto il via libera dopo che, alle 16, i loro colleghi a Gaza City hanno invece ricevuto le prime tre donne tenute ostaggio.

L’ACCORDO

Si tratta quindi di trenta prigionieri palestinesi per ogni ostaggio liberato, così come Hamas ha richiesto. Poco prima delle 16, i veicoli della Croce Rossa internazionale sono giunti davanti all’istituto penitenziario: un suv e due pullman con il logo della Croce rossa internazionale. Poco prima, le stesse fonti fanno sapere che veicoli della polizia israeliana erano stati avvistati all’ingresso del carcere, probabilmente per trasferire i detenuti che erano rinchiusi in altre strutture. L’emittente Al Jazeera, che ha visionato la lista contenente i nomi, riferisce che nell’elenco ci sono anche dodici giovani, otto dei quali minorenni. In totale, ci sono 62 donne e 28 uomini.

UN NOME DI SPICCO

Nessuno sarebbe stato incarcerato per reati di omicidio. Tra di loro c’è anche un nome di spicco: quello di Khalida Jarrar, tra le leader del partito Fronte popolare per la liberazione della Palestina nei Territori occupati (Pflp), con cui nel 2006 è stata nominata al parlamento dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).

È inoltre rappresentante per la Palestina al Consiglio d’Europa, e attivista di lungo corso per i diritti umani e delle donne. La deputata è stata arrestata nel dicembre 2023 senza accuse, come scrisse la testata iraeliana Haaretz. Negli ultimi sei mesi è stata in regime di isolamento, chiusa in una cella grande 2 metri per un metro e mezzo, come riferisce la testata Middle East Eye.

FUORI DALLA LISTA IL ‘MANDELA PALESTINESE’

Sembrano restare invece fuori da questa e dalle future liste i nomi di Marwan Barghouti e Ahmad Sadaat. Il primo, noto col soprannome di ‘Mandela palestinese’, è uno dei leader di Fatah, ma sta scontando diversi ergastoli poiché ritenuto responsabile di attacchi commessi durante la prima e la seconda Intifada. I negoziatori a Doha hanno profuso gli sforzi per ottenerne il rilascio, anche perché potrebbe rappresentare il politico più adatto ad assumere la guida dell’Autorità nazionale palestinese, succedendo, tramite attese elezioni, a Mahmoud Abbas, che ha perso seguito politico tra i palestinesi. Ahmad Sadaat è invece il segretario generale del Pflp, il partito di cui è parte anche Jarrar.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).