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“Il Fattore Umano” nella notte su Rai 3 è in Iraq

il fattore umano

Il difficile contesto iracheno è al centro del reportage “Vite a perdere” di Nancy Porsia e Mario Poeta, proposto martedì 21 gennaio alle 23.15 su Rai 3, per “Il Fattore Umano”

L’Iraq può contare in media su 6 miliardi di dollari di proventi al mese dovuti al petrolio, ma non è in grado di provvedere ai servizi essenziali per i propri cittadini. I conflitti che si sono susseguiti a partire dalla guerra con l’Iran dal 1980 hanno creato uno stato di tensione permanente che ha generato un’economia distorta. Circa il 23% degli iracheni vive in assoluta povertà e sarebbero centinaia le persone che avrebbero venduto un rene o altri organi sul mercato nero. Il numero giornaliero di crimini legati al traffico d’organi è talmente alto da aver spinto il Ministero dell’Interno iracheno a formare un’unità speciale per perseguire questo tipo di crimini. Il difficile contesto iracheno è al centro del reportage “Vite a perdere” di Nancy Porsia e Mario Poeta, proposto martedì 21 gennaio alle 23.15 su Rai 3, per “Il Fattore Umano”.

La situazione in Iraq è cruciale per comprendere il mercato del traffico d’organi, in perenne crescita in tutto il mondo: un business da 1.5 miliardi di dollari; circa 12.000 esseri umani che ogni anno decidono di vendere un pezzo del proprio corpo per sopravvivere. E lo fanno con l’aiuto di medici e broker senza scrupoli ai quali ogni trapianto di rene rende tra i 50 e i 70 mila euro. Ai donatori, invece, restano una decina di migliaia di euro e i danni indelebili della asportazione subita. Il reportage è introdotto dalla scrittrice irachena Inaam Kachachi. Giornalista nata e cresciuta a Baghdad, la Kachachi dal 1979 vive a Parigi. Ha svolto ricerche sulla condizione della donna in Iraq e ha raccontato le storie degli iracheni costretti a emigrare.  In Italia sono stati pubblicati “Parole di donne irachene”, “I cuori sono ruscelli che scorrono” “La nipote americana” “Dispersi”.

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