Secondo i risultati di uno studio l’incidenza cumulativa del carcinoma epatocellulare a 1, 3 e 5 anni è risultata più alta nei pazienti coinfetti da virus dell’epatite B (HBV) e D (HDV)
Secondo i risultati di uno studio, pubblicati su Clinical Gastroenterology and Hepatology, l’incidenza cumulativa del carcinoma epatocellulare (HCC) a 1, 3 e 5 anni è risultata più alta nei pazienti coinfetti da virus dell’epatite B (HBV) e D (HDV).
L’infezione da HDV è stata identificata come un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di HCC e l’incidenza di carcinoma epatocellulare è risultata significativamente più alta nei pazienti cirrotici coinfetti da HBV e HDV rispetto a quelli infetti solo da HBV. I ricercatori suggeriscono che l’HDV “gioca un ruolo diretto” nella comparsa dell’HCC.
“Poiché l’infezione da HDV richiede la presenza simultanea dell’infezione da HBV, e l’HBV da solo può causare HCC nei pazienti con epatite B cronica, l’impatto diretto della coinfezione con HDV sul rischio di HCC rimane oggetto di dibattito,” hanno scritto Dominique Roulot, e colleghi del dipartimento di epatologia e oncologia epatica dell’Ospedale Avicenna di Parigi.
“Possibili bias nell’analisi del ruolo dell’HDV nella promozione dell’HCC nei pazienti con cirrosi da HBV-HDV potrebbero derivare dal numero limitato di pazienti studiati, dall’assenza di conferma istologica della cirrosi e dall’origine etnica dei pazienti.”
Utilizzando dati provenienti da due coorti francesi, Roulot e colleghi hanno confrontato l’incidenza di HCC tra 142 pazienti (età media: 55,1 anni; 65,5% uomini) coinfetti da HBV-HDV e 271 pazienti (età media: 35,7 anni; 83% uomini) infetti solo da HBV. Tutti i pazienti avevano una cirrosi confermata istologicamente senza storia di scompenso.
Secondo i risultati dello studio, il 13,4% dei pazienti coinfetti HBV-HDV ha sviluppato HCC dopo un follow-up mediano di 54 mesi, rispetto al 10,7% dei pazienti con solo HBV dopo un follow-up mediano di 84 mesi. Dopo aver corretto per l’età, l’incidenza cumulativa di HCC nei pazienti coinfetti rispetto a quelli monoinfetti è risultata più alta a 1 anno del 5,2% rispetto al 1,1%; 3 anni dell’11,8% vs. 2,5%; a 5 anni del 20,2% vs. 4,4% (sub HR=4,99; 95% CI, 2,36-10,52).
L’ analisi multivariata ha inoltre dimostrato che l’infezione da HDV rappresenta un fattore di rischio indipendente per l’HCC (HR=2,94; 95% CI, 1,19-7,25), così come altri fattori: età (HR=1,08; 95% CI, 1,05-1,11); eccesso di peso (HR=0,45; 95% CI, 0,22-0,93); fumo (HR = 2,26; 95% CI, 1,23-4,16); gamma-glutamiltransferasi elevata (HR=2,73; 95% CI, 1,24-6); bilirubina totale >17 µmol/L (HR=2,68; 95% CI, 1,33-5,42); conta piastrinica <150.000/mm³ (HR=3,11; 95% CI, 1,51-6,41).
Inoltre, sebbene la coinfezione con HDV fosse associata alla comparsa di HCC, non è stata correlata a scompenso epatico (HR=2,4; 95% CI, 0,57-10,09) né a trapianto di fegato o morte (HR=4,26; 95% CI, 0,6-30,02).
In conclusione, “Dopo l’aggiustamento per l’età, l’incidenza di HCC a 1 e 5 anni era 4,6 volte superiore nei pazienti con cirrosi HBV-HDV rispetto a quelli con cirrosi HBV,” hanno scritto Roulot e colleghi. “L’infezione da HDV si è rivelata un fattore di rischio indipendente per l’HCC, suggerendo che l’HDV gioca un ruolo diretto nello sviluppo di HCC indipendentemente dall’infezione da HBV.”
I ricercatori hanno inoltre aggiunto: “Nella pratica clinica, la sorveglianza epatica mediante ecografia nei pazienti coinfetti deve essere rafforzata. I pazienti cirrotici coinfetti devono essere trattati prioritariamente con l’obiettivo di ottenere la negatività dell’HDV-RNA, la cui persistenza aumenta il rischio di HCC.”
Dominique Roulot et al., Hepatitis D Virus Infection Markedly Increases the Risk of Hepatocellular Carcinoma in Patients with Viral B Cirrhosis Clin Gastroenterol Hepatol. 2024 Oct 24:S1542-3565(24)00947-9. doi: 10.1016/j.cgh.2024.08.046. Online ahead of print.
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