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Linfoma diffuso a grandi cellule B: pttimi risultati con polatuzumab vedotin

Incyte Biosciences Italy e Mylan Italia hanno annunciato il lancio di un programma di uso compassionevole in Italia per tafasitamab in associazione con lenalidomide

Linfoma diffuso a grandi cellule B: polatuzumab vedotin riduce il carico di malattia su pazienti e Servizio Sanitario Nazionale

In occasione del 66° Congresso dell’American Society of Hematology (ASH), tenutosi a San Diego, sono stati annunciati i dati provenienti dal follow-up a 5 anni dello studio registrativo di fase 3 POLARIX, volto a valutare polatuzumab vedotin in associazione a rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (R-CHP) in soggetti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) non pretrattato (quindi come trattamento di prima linea). L’analisi, condotta dopo un follow-up mediano di 60,9 mesi, include dati descrittivi sugli endpoint primari e secondari, nonché risultati di sicurezza.

«POLARIX è stata la prima sperimentazione in 20 anni a migliorare gli standard di trattamento per il linfoma diffuso a grandi cellule B in prima linea», ha dichiarato Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. «Oltre 38.000 persone in tutto il mondo sono state trattate con polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP. Questi dati ribadiscono che tale terapia è potenzialmente in grado di migliorare gli esiti dei pazienti a cui viene diagnosticato questo linfoma aggressivo».

L’analisi esplorativa di follow-up dopo 5 anni ha indicato una tendenza positiva nella sopravvivenza globale (OS) della popolazione Intent-To-Treat (ITT) a favore di polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP, rispetto a rituximab più ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone (R-CHOP). Dai risultati è emersa una riduzione del rischio di decesso (HR 0,85; IC al 95% 0,63-1,15) con la terapia di associazione con polatuzumab vedotin nei soggetti con DLBCL non trattato in precedenza, corrispondente a un miglioramento rispetto ai dati di follow-up a 3 anni (HR 0,94; IC al 95%: 0,67-1,33). Il follow-up proseguirà per altri 2 anni.

«Sebbene il linfoma diffuso a grandi cellule B sia un tumore notoriamente difficile da trattare, polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP ha rappresentato un progresso significativo per i pazienti, che ha contribuito a ridurre le recidive e la progressione della malattia», ha affermato, Responsabile del servizio linfomi presso la Divisione di oncoematologia del Memorial Sloan Kettering Cancer Center DI New York. «La tendenza verso un miglioramento della sopravvivenza osservata in questa analisi di follow-up riconferma l’impatto del trattamento di prima linea con polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP e il suo ruolo come standard di cura».

Oltre alla tendenza positiva nell’OS, un’analisi osservazionale ha suggerito che i pazienti trattati con polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP hanno richiesto quasi il 25% in meno dei trattamenti di follow-up, come radioterapia, chemioterapia sistemica e terapia con cellule CAR-T, rispetto ai pazienti trattati con R-CHOP (38,3% contro 61,7%). Un’analisi economica del 2022 ha evidenziato un aumento dei costi sanitari totali con ogni linea aggiuntiva di trattamento nel DLBCL recidivante o refrattario. Pertanto, una riduzione del numero di terapie successive allevia una parte del carico associato alla recidiva e alla progressione della malattia.

A 5 anni di follow-up, i benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza libera da malattia (DFS) con polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP sono stati mantenuti, in linea con i dati di follow-up a 3 anni, riconfermando che polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP è potenzialmente in grado di indurre remissioni durevoli e durature. Gli ultimi dati di follow-up hanno anche mostrato una riduzione numerica dei decessi correlati al linfoma nei pazienti trattati con polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP rispetto ai pazienti trattati con R-CHOP (9,0% contro 11,4%).

Il profilo di sicurezza rimane coerente con i profili noti dei singoli farmaci in studio, senza nuovi elementi da segnalare in merito alla sicurezza, rafforzando il profilo beneficio/rischio positivo di questa terapia di associazione con polatuzumab vedotin.
Polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP è attualmente approvato per il trattamento del DLBCL in prima linea in oltre 90 Paesi in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Paesi dell’Unione europea, Regno Unito, Giappone, Canada e Cina. Roche continua a collaborare con le autorità sanitarie internazionali per mettere questo regime di trattamento a disposizione di un numero sempre più elevato di pazienti.

Nell’intento di migliorare ulteriormente gli standard di trattamento, Roche sta esaminando polatuzumab vedotin in associazione ad altre molecole, compresi i suoi anticorpi bispecifici. Le sperimentazioni includono lo studio di fase 3 SKYGLO, volto a valutare l’efficacia di polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP e glofitamab rispetto a polatuzumab vedotin in associazione a R-CHP nel DLBCL come trattamento di prima linea

Bibliografia
S. Gilles, et al. Five-Year Analysis of the POLARIX Study: Prolonged Follow-up Confirms Positive Impact of Polatuzumab Vedotin Plus Rituximab, Cyclophosphamide, Doxorubicin, and Prednisone (Pola-R-CHP) on Outcomes. ASH 2024; abstract 469 leggi

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