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“A Sua Immagine” oggi su Rai 1 ricorda Fabrizio Frizzi

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“A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura, con Lorena Bianchetti alle 16.00 su Rai1, ricorda Fabrizio Frizzi

La storia che “A Sua immagine”, il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura, con Lorena Bianchetti propone sabato 25 gennaio alle 16.00 su Rai1, consente di ricordare una figura cara a tutto il pubblico televisivo: si tratta di Fabrizio Frizzi, che con un gesto di grande generosità ha salvato la vita di una giovane siciliana, Valeria Favorito. La vicenda stessa di Valeria merita l’approfondimento del programma, perché lei ha saputo non solo sconfiggere, per ben due volte, gravi malattie, ma dal suo percorso ha saputo trarre le motivazioni per una esistenza di grande attenzione al prossimo. Valeria, infatti, a undici anni si ammala di leucemia: la malattia è grave, l’unica speranza è un trapianto. Dopo un periodo travagliato, riesce finalmente a trovare un donatore, e al termine di una ricerca complessa, può scoprirne l’identità. E il donatore è Frizzi.

La vita di Valeria e quella di Fabrizio si intrecciano, in un rapporto che diviene sempre più significativo, e che si interrompe solo per la morte del conduttore. Valeria però non ha concluso il proprio calvario, perché un’altra forma grave di leucemia la colpirà più avanti, imponendole un altro trapianto.  Da queste esperienze drammatiche, comunque, Valeria trae una grande forza d’animo, che la conduce a scrivere libri, a fare prevenzione nelle scuole, a istituire borse di studio proprio per la leucemia, e persino a realizzare un film sulla propria vicenda.

Continua la serie de “Le ragioni della speranza” dedicate al cammino francescano, un viaggio nella storia alla scoperta dei luoghi di San Francesco con padre Luciano Lotti, frate cappuccino e Segretario generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio. Protagonista di questa puntata il convento di Renacavata, presso Camerino nelle Marche, è il primo convento Cappuccino della storia. Tutto ha inizio in modo turbolento nel 1525 dal desiderio di fra Matteo da Bascio e di altri due frati Minori Osservanti, i fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia da Fossombrone, di tornare a vivere lo spirito originario e radicale del francescanesimo e di indossare un abito color castagno con un cappuccio appuntito, lo stesso che indossava San Francesco. Fu a causa della forma del cappuccio che ricevettero il soprannome popolare di “cappuccini”.

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