Scoperta a Udine una rete di badanti con documenti falsi: 19 arresti e 17 denunce. Ecco come ottenevano il ‘permesso’ per lavorare
La Squadra Mobile della Questura di Udine ha arrestato 19 badanti georgiane e denunciato altre 17 per possesso di documenti falsi. L’operazione è il risultato di una serie di indagini scattate dopo alcune segnalazioni ricevute negli ultimi mesi dagli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.
Nell’ultimo periodo, c’era stato un considerevole accesso di queste donne ai loro sportelli. Si presentavano come cittadine comunitarie, esibendo documenti d’identità validi per l’espatrio. Carte che – secondo quanto dichiarato – provenivano da paesi dell’Unione Europea, Slovacchia, Polonia e Lituania.
SI IPOTIZZA L’ESISTENZA DI UNA BEN DEFINITA ORGANIZZAZIONE IN GRADO DI FABBRICARE I DOCUMENTI PER 600 EURO
Così ottenevano il codice fiscale comunitario per poter accedere al mondo del lavoro e in particolare nel circuito delle agenzie che gestiscono le badanti. Aggirando le norme che regolano l’ingresso di cittadini extracomunitari, riuscivano a godere di benefici giuridici, fiscali e sanitari. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di una ben definita organizzazione in grado di fabbricare i documenti falsi e rilasciarli dietro un corrispettivo di 600 euro.
Cinquantadue le perquisizioni avvenute in varie località: Bolzano, Venezia, Gorizia, Pistoia, Firenze, Torino, Lecce, Latina, Varese, Belluno e Prato. Trentasei i documenti falsi sequestrati e altrettanti i codici fiscali.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).