Vive senza dialisi dopo trapianto di rene da un maiale geneticamente modificato


Una donna di 53 anni dell’Alabama, Towana Looney, ha ricevuto un trapianto di rene da un maiale geneticamente modificato e ora vive senza dialisi

Malattia renale cronica denervazione renale

Una donna di 53 anni dell’Alabama, Towana Looney, ha ricevuto un trapianto di rene da un maiale geneticamente modificato presso il NYU Langone Health di New York. L’intervento, durato sette ore, è stato eseguito il 25 novembre 2024 ed è il terzo caso al mondo di trapianto di rene suino in un essere umano vivente. Looney è attualmente l’unica persona al mondo a vivere con un organo suino e la prima a ricevere un rene con dieci modifiche genetiche.

Il rene trapiantato, sviluppato dalla Revivicor, ha subito modifiche genetiche per rimuovere tre antigeni immunogenici (Gal, Sda e Neu5Gc) e il recettore dell’ormone della crescita suino, oltre all’aggiunta di sei transgeni umani per ridurre il rischio di rigetto.

Secondo il dottor Robert Montgomery, direttore del NYU Langone Transplant Institute, l’organo ha iniziato a produrre urina immediatamente dopo la riperfusione, funzionando in modo simile a un rene umano donato da un donatore vivente. I livelli di creatinina di Looney sono diminuiti di oltre il 50% nelle prime 24 ore, normalizzandosi rapidamente.

Looney, che aveva donato un rene a sua madre nel 1999, ha sviluppato insufficienza renale a seguito di preeclampsia durante una gravidanza, che ha portato a ipertensione e malattia renale cronica. Dal 2016 era in dialisi e, nonostante la priorità nella lista d’attesa per i trapianti come donatrice vivente, ha atteso quasi otto anni senza trovare un donatore compatibile a causa dell’elevato livello di anticorpi derivanti dalle sue condizioni precedenti.

Dopo un periodo di osservazione post-operatoria di 11 giorni, Looney è stata dimessa il 6 dicembre e attualmente risiede in un appartamento vicino all’ospedale, tornando quotidianamente per le valutazioni mediche. Indossa anche un dispositivo per monitorare l’attività fisica, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. È previsto che torni a casa in Alabama entro tre mesi.

Questo intervento rappresenta un significativo passo avanti nel campo degli xenotrapianti, ovvero il trapianto di organi tra specie diverse, con l’obiettivo di affrontare la carenza di organi disponibili per i trapianti. Attualmente, negli Stati Uniti, circa 104.000 persone sono in lista d’attesa per un trapianto, di cui 90.400 necessitano di un rene.

Il campo degli xenotrapianti ha registrato progressi significativi negli ultimi anni. Nel marzo 2024, un uomo di 62 anni con malattia renale allo stadio terminale ha ricevuto il primo trapianto mondiale di un rene di maiale geneticamente modificato presso il Mass General Transplant Center di Boston.

Successivamente, il team del dottor Montgomery ha eseguito il primo intervento combinato di pompa cardiaca meccanica e trapianto di rene suino geneticamente modificato in un paziente vivente nell’aprile dello stesso anno. Tuttavia, entrambi i pazienti sono deceduti entro pochi mesi dal trapianto.
Nonostante questi risultati, gli esperti sottolineano che le esperienze precedenti non sono necessariamente indicative dell’esito per Looney.

Il dottor Montgomery ha spiegato che, a differenza dei pazienti precedenti, Looney era in condizioni fisiche migliori al momento dell’intervento, senza altre comorbidità gravi, il che potrebbe contribuire a un esito più favorevole.

L’intervento è stato eseguito nell’ambito del programma di accesso allargato della FDA, noto anche come “uso compassionevole”, destinato a pazienti con condizioni potenzialmente fatali che non hanno altre opzioni terapeutiche. Il dottor Montgomery ha espresso l’aspettativa che più pazienti come Looney possano essere trattati attraverso l’uso compassionevole nel prossimo futuro e ha anticipato l’inizio di sperimentazioni cliniche entro il prossimo anno.

Gli xenotrapianti rappresentano una frontiera promettente nella medicina dei trapianti, offrendo una potenziale soluzione alla cronica carenza di organi disponibili. Tuttavia, presentano sfide significative, tra cui il rischio di rigetto immunitario e la possibilità di trasmissione di infezioni zoonotiche.

Le modifiche genetiche nei maiali donatori mirano a rendere gli organi più compatibili con il corpo umano, riducendo il rischio di rigetto. Inoltre, sono in corso ricerche per garantire che gli organi suini siano privi di agenti patogeni che potrebbero essere trasmessi all’uomo.

La comunità scientifica continua a monitorare attentamente i progressi in questo campo, con l’obiettivo di stabilire protocolli sicuri ed efficaci per l’uso clinico degli organi animali negli esseri umani. Il caso di Towana Looney offre speranza a migliaia di pazienti in attesa di un trapianto, suggerendo che gli xenotrapianti potrebbero diventare una realtà praticabile nel prossimo futuro.