Migranti, 2 bimbi morti in un naufragio al largo di Lampedusa


Migranti, 2 bimbi morti in un naufragio a Lampedusa. Intanto la nave della marina Cassiopea torna a viaggiare verso i centri di rimpatrio albanesi

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I corpi di due bambini annegati sono stati raccolti dalla nave della ong tedesca Sea Punks, insieme a 15 persone ancora in vita, tra cui una donna incinta e un uomo gravemente ferito, nelle acque maltesi: è successo nella giornata di ieri, a 50 chilometri da Lampedusa.
La donna in stato di gravidanza e il ferito sono stati poi trasferiti per le necessarie cure da un elicottero maltese, mentre una nave della guardia costiera italiana ha raccolto gli altri per portarli a Lampedusa. I sopravvissuti hanno riferito ai soccorritori che la barca era salpata con 21 persone- per cui si contano almeno 3 dispersi- e di essere partiti da Sabratha, in Libia, giovedì sera dopo aver sborsato 2000 dollari per la traversata in un natante in vetroresina di 10 metri. Sono persone originarie da Nigeria e Camerun.

L’ITALIA CI RIPROVA: TERZO GIRO VERSO L’ALBANIA PER CASSIOPEA ‘CARICA’ DI 49 MIGRANTI

Nel frattempo, sempre nella giornata di ieri, la nave Cassiopea della Marina è partita con 49 migranti a bordo in direzione porto di ShengjinAlbania, dove dovrebbe arrivare tra oggi e domani. È il terzo viaggio per Gjader e il suo centro di rimpatrio italiano in territorio albanese, in cui i migranti saranno sottoposti a procedura accelerata di frontiera per la richiesta di asilo. Le volte precedenti, tra ottobre e novembre, tutti i migranti sono rientrati in Italia in pochi giorni, per le disposizioni dei tribunali italiani che non hanno convalidato il trattenimento.
Sarebbero in maggioranza cittadini bengalesi, poi ci sono anche egiziani, ivoriani e gambiani e sono stati scelti perché rispondenti alle norme previste: maschi, non vulnerabili, provenienti da uno dei Paesi sicuri indicati nella lista contenuta nel decreto approvato dal governo un paio di mesi fa.

NO AI CPR: “NUOVO INVIO DOPO IL ‘RASTRELLAMENTO MARINO’, SENZA ATTENDERE IL 25 FEBBRAIO”

Sul terzo invio di migranti in Albania interviene l’associazione “No ai Cpr”, impegnata nella difesa dei diritti civili dei richiedenti asilo. “Dopo due giorni di frenetico andirivieni delle pilotine italiane nelle acque attorno a Lampedusa, il rastrellamento marino ha fruttato il bottino di 49 persone di “paesi sicuri”, apparentemente non vulnerabili dopo la solita grezza scrematura (anzi selezione), che corrisponderebbero quindi alle caratteristiche dei papabili per i lager italo-albanesi. finora rimasto inoperativo a causa della mancata convalida dei trattenimenti da parte dei giudici delle sezioni specializzate di Roma.
Ora che con l’emendamento “Musk” dell’ultim’ora a dicembre si è strappata la competenza delle decisioni a questi ultimi, attribuendola alla Corte d’appello, siamo alla prova del nove. Come preannunciato, il governo non ha voluto attendere la pronuncia della Corte Europea del 25 febbraio che deciderà in maniera dirimente sul tutto. E così ci risiamo, alla dimostrazione di forza agli occhi dell’Italia, dell’Europa più becera che “ce lo chiede” e che “ci addita come esempio” e anche della nuova venerata amministrazione USA. Il tutto sulla pelle di 49 persone. Intanto, come mancia alla neocolonia albanese: trattati commerciali in materia di energia, la partenza del Giro d’Italia (??!!) e le mezze promesse sull’entrata in UE”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).