Tumore al seno: benefici da combinazione nab-paclitaxel con i due anticorpi monoclonali anti-HER2 trastuzumab e pertuzumab
La combinazione di nab-paclitaxel e i due anticorpi monoclonali anti-HER2 trastuzumab e pertuzumab potrebbe offrire vantaggi rispetto alla terapia neoadiuvante standard e diventare un nuovo standard di cura per le pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale HER2-positivo (HER2+). Lo si evince dai risultati dello studio di fase 3 HELEN-006, pubblicato di recente su The Lancet Oncology.
Nello studio, il trattamento neoadiuvante con nab-paclitaxel più trastuzumab e pertuzumab (braccio sperimentale) ha migliorato il tasso di risposta patologica completa (pCR) rispetto a docetaxel più carboplatino, più trastuzumab e pertuzumab (braccio di controllo). Inoltre, la terapia con nab-paclitaxel è risultata meglio tollerata rispetto a quella del braccio di controllo.
Lo studio HELEN-006
Lo studio HELEN-006 (NCT04547907) è un trial multicentrico, randomizzato e controllato in aperto che ha arruolato donne adulte con carcinoma mammario HER2+ in stadio II-III non precedentemente trattato, in sei ospedali in Cina. Le pazienti sono state assegnate in modo casuale al trattamento con nab-paclitaxel (125 mg/m² nei giorni 1, 8 e 15) per sei cicli di 3 settimane o docetaxel (75 mg/m² il giorno 1) più carboplatino (area sotto la curva 6 mg/ml al minuto il giorno 1) per sei cicli di 3 settimane.
Tutte le pazienti sono state trattate inoltre con trastuzumab (dose di carico di 8 mg/kg, dose di mantenimento di 6 mg/kg il giorno 1) e pertuzumab (dose di carico di 840 mg, dose di mantenimento di 420 mg il giorno 1). Complessivamente, 669 pazienti sono state trattate con almeno una dose di trattamento e sono state incluse nell’analisi, di cui 332 nel braccio nab-paclitaxel e 337 nel braccio docetaxel-carboplatino.
Le caratteristiche al basale sono state considerate dagli sperimentatori ben bilanciate tra i bracci di trattamento. Tutte le pazienti erano asiatiche e di età mediana al basale di 50 anni.
Risultati migliori nelle pazienti con tumore HR-
Al follow-up mediano di 26 mesi il tasso di pCR è stato significativamente più alto nel braccio nab-paclitaxel sia nel suo complesso sia considerando il sottogruppo di pazienti con malattia negativa per i recettori ormonali (HR-) ma non nel sottogruppo con malattia HR+.
Complessivamente, infatti, il tasso di pCR è stato del 66,3% nel braccio nab-paclitaxel e del 57,6% nel braccio docetaxel-carboplatino (odds ratio 1,54; IC al 95% 1,10-2,14; P = 0,011). Nel sottogruppo con malattia HR-, il tasso di pCR è stato dell’86,0% nel braccio nab-paclitaxel e del 70,1% nel braccio docetaxel-carboplatino (P = 0,0010), mentre nel sottogruppo con malattia HR+ il tasso di pCR è stato rispettivamente del 52,6% e del 48,2% (P = 0,39).
Migliore tollerabilità per nab-paclitaxel
Gli eventi avversi di grado 3-4 sono stati osservati nel 30% delle pazienti del braccio nab-paclitaxel e nel 38% del braccio docetaxel-carboplatino. Gli eventi di grado 3-4 più comuni sono stati nausea (7% e 23% rispettivamente nei bracci nab-paclitaxel e docetaxel-carboplatino), diarrea (8% e 16%) e neuropatia (13% e 2%). Secondo gli sperimentatori, nel braccio nab-paclitaxel sono stati osservati «sostanzialmente meno» casi di anemia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, nausea, vomito e diarrea di grado 3-4.
Tuttavia, le pazienti del braccio nab-paclitaxel hanno manifestato tassi più elevati di neuropatia, aumento dell’alanina aminotransferasi e dell’aspartato aminotransferasi di grado 3-4.
Infine, non si sono verificati decessi correlati al trattamento in nessuno dei due bracci.
Possibile nuovo standard di cura
«I risultati dello studio HELEN-006 suggeriscono un potenziale cambiamento nel trattamento neoadiuvante per le pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale HER2-positivo, utilizzando specificamente nab-paclitaxel per ridurre la tossicità correlata al trattamento senza comprometterne l’efficacia», hanno scritto gli sperimentatori.
«Questo approccio sembra particolarmente utile per le pazienti con recettori ormonali negativi, che hanno mostrato miglioramenti significativi nei tassi di risposta patologica completa. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sui risultati a lungo termine, come la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza complessiva, per convalidare ulteriormente i benefici clinici di questo regime» sono le conclusioni degli sperimentatori.
Bibliografia
X-C. Chen, et al. De-escalated neoadjuvant weekly nab-paclitaxel with trastuzumab and pertuzumab versus docetaxel, carboplatin, trastuzumab, and pertuzumab in patients with HER2-positive early breast cancer (HELEN-006): A multicentre, randomised, phase 3 trial. Lancet Oncol. Published online November 26, 2024; doi:10.1016/S1470-2045(24)00581-3. leggi