Il tacrolimus potrebbe potenziare l’efficacia del mofetil micofenolato e della ciclofosfamide nel trattamento della nefrite lupica
Il tacrolimus potrebbe potenziare l’efficacia del mofetil micofenolato e della ciclofosfamide nel trattamento della nefrite lupica. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su BMC Rheumatology,
Razionale e disegno dello studio
Nell’introduzione al lavoro, i ricercatori hanno ricordato che molteplici studi clinici hanno dimostrato un’efficacia terapeutica significativa sul danno renale di regimi combinati di tacrolimus con mofetil micofenolato o ciclofosfamide nei pazienti con nefrite lupica refrattaria alla monoterapia. Tuttavia, rimanevano ancora controversi alcuni aspetti di quanto osservato, quali il dosaggio ottimale del tacrolimus e la durata del trattamento, mentre pochi studi avavano esaminato fino ad ora il ruolo della sinergia farmacologica sulla risposta renale.
Per approfondire questi aspetti, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale retrospettivo su 793 pazienti con LES e coinvolgimento renale, trattati presso il Nanjing Drum Tower Hospital tra gennaio 2010 e dicembre 2021.
I pazienti erano stati sottoposti ad almeno uno dei farmaci seguenti (tacrolimus, micofenolato mofetile o ciclofosfamide) somministrati in modo sequenziale o simultaneo. Nello specifico, lo studio ha confrontato 244 pazienti che avevano iniziato il trattamento con tacrolimus rispetto a 549 che non l’avevano utilizzato, analizzando la risposta renale completa tramite un modello di regressione logistica.
Risultati principali
I dati hanno mostrato che l’impiego di tacrolimus aumentava significativamente la probabilità di risposta completa (OR aggiustato = 2,82; IC95%: 1,89-4,22), specialmente con dosaggi pari o superiori a 4 mg al giorno (OR aggiustato = 5,65; IC95%: 2,35-13,55) e per trattamenti superiori a 180 giorni (OR aggiustato = 3,6; IC95%: 2,02-6,41).
È stata dimostrata l’esistenza di una relazione dose-risposta tra il dosaggio/durata del tacrolimus e la risposta completa (P < 0,001). Le combinazioni di tacrolimus con ciclofosfamide o mofetil micofenolato hanno mostrato interazioni sinergiche con la risposta completa (P = 0,043 e P = 0,025, rispettivamente).
Rispetto alla ciclofosfamide o al mofetil micofenolato da soli, le combinazioni con tacrolimus sono risultate associate ad una maggiore probabilità di risposta completa.
Nello specifico, i risultati sono stati i seguenti per le combinazioni farmacologiche sotto indicate:
• Tacrolimus + ciclofosfamide: OR aggiustato = 2,15 (IC95%: 1,15-4,02)
• Tacrolimus + mofetil micofenolato: OR aggiustato = 2,43 (IC 95%: 1,2-4,92)
Rispetto al mofetil micofenolato da solo i risultati sono stati i seguenti:
• Tacrolimus + ciclofosfamide: OR aggiustato = 3,14 (IC95%: 1,49-6,64)
• Tacrolimus + mofetil micofenolato: OR aggiustato = 3,54 (IC95%: 1,66-7,58)
In conclusione
Nel complesso, il tacrolimus si è dimostrato efficace nel migliorare le condizioni dei pazienti con LES, con una chiara relazione dose-risposta. Inoltre, il farmaco si è dimostrato efficace in diversi sottogruppi di pazienti, tra cui quelli con un punteggio SLEDAI > 12, proteinuria moderata o severa e presenza di comorbilità.
Le combinazioni di tacrolimus con mofetil micofenolat o ciclofosfamide hanno prodotto tassi di risposta completa più elevati rispetto alla monoterapia, evidenziando una chiara sinergia terapeutica.
Limiti e punti di forza dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio. In primo luogo, si tratta di uno studio osservazionale e retrospettivo. Inoltre, solo l’11,2% dei pazienti aveva effettuato una biopsia renale. Questo perché la biopsia renale, pur essendo utile, non è un criterio diagnostico essenziale per il lupus eritematoso sistemico (LES), oltre ad essere una procedura costosa e associata a rischi. Per questi motivi, molti pazienti scelgono di evitarla. Per queste ragioni i ricercatori hanno definito i partecipanti allo studio come pazienti con LES e coinvolgimento renale, seguendo i criteri diagnostici per la nefrite lupica proposti dall’American College of Rheumatology.
Un altro limite sottolineato dai ricercatori è rappresentato dal fatto che, pur avendo tenuto conto di alcuni fattori potenzialmente confondenti, non è stato possibile raccogliere informazioni su tutti gli elementi che potrebbero influenzare la funzione renale, come la dieta o la storia familiare. Inoltre, la valutazione della risposta renale si è basata sui dati delle cartelle cliniche ospedaliere. Questo potrebbe aver causato una sottostima della risposta renale, poiché i pazienti tendono a rivolgersi a strutture mediche principalmente durante le riacutizzazioni della malattia o possono scegliere di ricevere cure in altri centri non inclusi nello studio.
Infine, lo studio non ha analizzato la possibile nefrotossicità associata all’uso del tacrolimus (TAC). Sono necessarie, pertanto, ulteriori ricerche per valutare gli effetti a lungo termine del farmaco sulla funzione renale e la sua sinergia con altri trattamenti.
Nonostante queste limitazioni, però, lo studio presenta anche diversi punti di forza. La coorte, molto ampia, comprendeva oltre 790 pazienti cinesi con LES, consentendo di effettuare analisi di regressione multivariata e stratificata per ridurre gli effetti confondenti. Per la prima volta, inoltre, sono stati riportati gli effetti sinergici tra tacrolimus, mofetil micofenolato e ciclofosfamide sulla risposta renale, insieme alla relazione dose-risposta del tacrolimus in questo tipo di terapia.
Bibliografia
Sun S et al. Effect of tacrolimus with mycophenolate mofetil or cyclophosphamide on the renal response in systemic lupus erythematosus patients. BMC Rheumatol 8, 68 (2024). https://doi.org/10.1186/s41927-024-00439-x
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