Scambio generazionale in azienda: gli elementi chiave per Hunters Group


Da Hunters Group gli ingredienti per garantire un efficace scambio generazionale in azienda e per creare un clima collaborativo e di crescita per tutti

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Maggiore affiancamento, formazione e mentorship, comunicazione inclusiva, trasparente e diretta, programmi di sviluppo, comunicazione efficace, team di lavoro eterogenei, attività cross-team e team building e job rotation. Sono questi, secondo una ricerca condotta da Hunters Group su un campione di 1.500 lavoratori con almeno un anno di esperienza, gli ingredienti per garantire un efficace scambio generazionale in azienda e per creare un clima collaborativo e di crescita per tutti.

“All’interno delle aziende – precisa Joelle Gallesi, Managing Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – convivono ormai almeno tre generazioni (X, Y e Z) che hanno esigenze ed aspettative molto diverse e che, in alcuni casi, faticano a parlarsi. Creare ambienti di lavoro all’interno dei quali questi lavoratori possano sentirsi apprezzati ed esprimere al meglio le proprie capacità è la vera sfida attuale, soprattutto in un momento storico relativamente complicato nel quale attrarre e trattenere le risorse risulta sempre più difficile”.

Qual è la ricetta perfetta per garantire lo scambio generazionale in azienda? I risultati dell’indagine di Hunters Group. La generazione X (quelli, cioè, nati tra il 1965 e il 1980) non hanno dubbi: mentorship, attività di cross-team e team building e comunicazione efficace. I millennial (nati tra il 1981 e il 1996), invece, puntano sulla formazione e sui programmi di sviluppo, sulla job rotation e su team di lavoro eterogenei. La formazione è un elemento fondamentale anche per la generazione Z (coloro che sono nati dal 1997), ma per loro sono imprescindibili anche la comunicazione che deve essere inclusiva e trasparente e il dialogo tra le diverse generazioni.

Alcune delle best practice sono:

  1. Programmi di Mentorship inverso: incentivare la collaborazione intergenerazionale con la realizzazione di post social coinvolgenti, condividendo strategie e tendenze dalle risorse più Junior alle più Senior.

  2. Job Shadowing: neoassunto segue un collega più esperto per osservare da vicino come svolge il proprio lavoro, imparando così competenze pratiche e processi aziendali.

  3. Open Innovation Labs: creare spazi dedicati all’innovazione in cui i dipendenti di tutte le età possano confrontarsi e sperimentare insieme, ad esempio su un nuovo strumento adottato in azienda.

  4. Innovation Exchange: realizzare incontri informali per la condivisione di trend attuali, cambiamenti culturali e nuove tecnologie, durante i quali poter fare domande e confrontarsi su come queste novità potrebbero applicarsi nelle loro aree di responsabilità.

  5. Creare momenti di condivisione fuori dall’azienda: ad esempio con Volontariato aziendale, Formazione Outdoor, Tornei sportivi.

Generazioni a confronto in azienda: l’identikit dei lavoratori. Dall’indagine condotta da Hunters Group emerge che l’aspetto che la generazione X ritiene più importante all’interno dei luoghi di lavoro è il clima aziendale (48,2%), seguito – ma con notevole scarto – da welfare e work-life balance (14,3%) e piani di crescita ben definiti (13,5%). Anche i millenial hanno a cuore il clima aziendale e welfare e work-life balance (entrambi al 31,5%) e i piani di carriera (20%); la Generazione Z, infine, punta tutto su Welfare e benessere (34,1%) e sul clima aziendale (30,8%), un aspetto che nell’edizione precedente era all’ultimo posto, segno che le priorità stanno davvero cambiando.

“Questi dati – aggiunge Joelle Gallesi – dimostrano che tutti, indipendentemente dall’età, desiderino lavorare in un ambiente sereno e che promuova il bilanciamento tra vita professionale e vita privata, senza però trascurare la possibilità di crescere professionalmente. È su questi elementi che si basa il benessere delle risorse e sui quali le aziende devono costruire i propri percorsi di carriera. Tutti gli intervistati, indipendentemente dall’età e dall’esperienza lavorativa, concordano sul fatto che sia indispensabile favorire occasioni di scambio di cultura e informazioni, ma anche di conoscenza reciproca durante i quali tutti possano esprimersi liberamente ed essere di esempio per gli altri colleghi”.

Le attività per favorire lo scambio generazionale non riguardano solo le multinazionali o aziende di grandi dimensioni, ma anche le Piccole e medie imprese possono essere fautrici del cambiamento con iniziative alla portata di tutti gli imprenditori:

  • Caffè condiviso: una pausa caffè durante la quale due persone, appartenenti a generazioni diverse, si incontrano e si confrontano su tematiche di attualità lavorativa.

  • Attività di volontariato.

  • Buddy aziendale: si tratta di un vero e proprio “agevolatore” dell’inserimento dei neoassunti. E’ una persona di riferimento con maggior esperienza, in grado di trasmettere i valori e la cultura organizzativa, alla quale far riferimento per capire le dinamiche dell’azienda.