Trend fotografici: c’è qualcosa che unisce Gen Z e Millennial in fatto di fotografia. Si tratta di una profonda nostalgia per i primi anni 2000
Può una fotografia rivelare la generazione di appartenenza di chi l’ha scattata? Secondo MYPOSTER, sì.
Il sito specializzato in fotoprodotti ha individuato i principali trend fotografici per Gen Z e Millennial, evidenziando differenze e punti in comune. Il risultato è una panoramica sul modo di intendere la fotografia per le due generazioni, con previsioni per il 2025.
Ogni tendenza individuata è rappresentata da uno scatto tipico della generazione ricreato con l’intelligenza artificiale. Una sfida all’ultimo scatto, con lo sguardo rivolto al futuro.
Scelta della posa fotografica
Non c’è dubbio che chi appartiene alla Gen Z abbia sviluppato una particolare dimestichezza con il mezzo fotografico. Cresciuti con una fotocamera digitale a portata di mano e costantemente connessi, si muovono davanti all’obiettivo con più spontaneità rispetto ai Millennial. A partire dalla scelta della posa fotografica.
Le tipiche pose dei Millennial conquistano leggerezza e si avvicinano alla vita reale. Le mani scendono dai fianchi e si incontrano lievemente all’altezza del bacino nella tipica posa con dita incrociate assunta dalla Gen Z. Molto amate anche le pose che catturano il movimento.
La parola d’ordine è naturalezza. Se i Millennial puntano a mostrarsi al meglio, per la Gen Z la priorità è emergere nella propria unicità.
Questione di punti di vista
La Gen Z ama sperimentare nuovi punti di vista. E lo fa anche attraverso la fotografia.
Ecco che il classico selfie assume una veste giocosa. Mentre i Millennial preferiscono le inquadrature dall’alto con riprese ravvicinate del viso, la Gen Z non teme fotografie a figura intera da angolazioni più basse. Il desiderio di testare nuove modalità espressive si manifesta nello 0.5 selfie. Tecnicamente, un selfie in versione grandangolare.
La tendenza si spinge oltre con il fisheye, o occhio di pesce, un obiettivo ultra-grandangolare con un campo visivo di 180 gradi. Pensato per creare immagini panoramiche o emisferiche, è oggi molto usato per i primi piani. Il divertimento è assicurato.
Quando un momento è speciale
L’ampia disponibilità del mezzo fotografico ha portato la Gen Z a integrarlo alla propria quotidianità. A differenza dei Millennial che tendono a riservare la fotografia a eventi speciali, la Gen Z riprende momenti di vita comune, usando la fotografia per comunicare sensazioni e stati d’animo.
I più giovani hanno il desiderio di catturare la vita così com’è. E allora, ampio spazio a immagini volutamente sottoesposte e desaturate, sincere e crude come la realtà. E ancora, a foto con soggetti in movimento e scenari fuori fuoco.
Anche la luce viene utilizzata in modo significativo. Di tendenza tra i più giovani le foto ad alto contrasto, con ombre e luci che danno profondità all’immagine.
Rapporto con l’intelligenza artificiale
Tra i trend del momento c’è sicuramente la diffusione su larga scala dell’intelligenza artificiale, o AI. Anche nel campo della fotografia. L’AI è in questo caso un valido supporto per elevare la qualità delle immagini, o per crearne di nuove. E sono proprio i più giovani i più consapevoli dei potenziali rischi.
Secondo l’ultimo rapporto Deloitte su Gen Z e Millennial, l’intelligenza artificiale è vista da entrambe le generazioni come uno strumento per aumentare produttività ed efficienza. La Gen Z, tuttavia, mostra un maggior timore che possa influire su identità e autopercezione.
Se da una parte l’AI viene riconosciuta come strumento di esplorazione, sperimentazione e riflessione, dall’altra si teme l’appiattimento e l’omologazione.
Nostalgia per gli anni 2000
Ma c’è qualcosa che unisce Gen Z e Millennial in fatto di fotografia. Si tratta di una profonda nostalgia per i primi anni 2000.
La sigla utilizzata per indicare questo trend è Y2K, abbreviazione dell’inglese Year 2000. In fotografia, si manifesta in un rinnovato interesse per l’analogico. Questo si traduce nell’uso di filtri che simulano la resa di una fotocamera analogica o nell’uso di vecchie fotocamere digitali. E poi, naturalmente, nel recupero delle fotocamere a pellicola.
E tra le due, è proprio la Gen Z a fare da apripista. Nati e cresciuti nell’epoca dell’ubiquità del digitale, i più giovani si lasciano ispirare da un’epoca in cui non tutto era accessibile. I Millennial seguono divertiti.
Previsioni per il 2025
L’analisi di MYPOSTER rivela un passaggio fondamentale, ossia quello da un’estetica curata e patinata propria dei Millennial, a uno stile più realistico ed espressivo caratteristico della Gen Z.
Una rappresentazione carica di emotività, che secondo MYPOSTER dominerà il modo di intendere la fotografia nel 2025.
Su MYPOSTER
MYPOSTER è un’azienda a conduzione familiare specializzata in prodotti fotografici personalizzati, realizzati a mano in Germania. Gestisce internamente l’intero processo produttivo, garantendo qualità e innovazione nella stampa digitale, e offre un configuratore avanzato per creare fotolibri, calendari e stampe su misura.