Quanto incide la menopausa precoce sull’insorgenza di dolore cronico in post menopausa? È la domanda che si sono posti un gruppo di ricercatori norvegesi
Quanto incide la menopausa precoce sull’insorgenza di dolore cronico in post menopausa? È la domanda che si sono posti un gruppo di ricercatori norvegesi che hanno raccolto dati attraverso uno studio trasversale, pubblicato su Pain, che ha evidenziato come la menopausa precoce sia associata a un aumento dell’1% della prevalenza di dolore cronico per ogni anno di anticipo nell’insorgenza della menopausa.
Il sesso femminile è un importante fattore di rischio per lo sviluppo del dolore cronico diffuso (CWP), inclusa la fibromialgia, e del dolore cronico (CP) localizzato in siti specifici come testa, schiena, articolazione temporomandibolare e addome. Sebbene anche gli uomini soffrano di CP e CWP, le donne mostrano una prevalenza più alta, probabilmente a causa di differenze ormonali e riproduttive.
Alcuni studi hanno rilevato che bassi livelli di estrogeni, androstenedione e 17-idrossiprogesterone sono associati a maggior dolore muscoloscheletrico cronico (MSP), indipendentemente da osteoartrite e annidalla menopausa. Inoltre, la riduzione degli estrogeni indotta da terapie con inibitori dell’aromatasi in donne con cancro al seno ha mostrato un incremento del MSP.
Anche l’età al menarca è stata studiata come indicatore dei livelli di estradiolo: un menarca ritardato riduce il rischio di CP e CWP. Tuttavia, studi sull’età alla menopausa hanno mostrato che una menopausa precoce (<45 anni) è associata a maggiore prevalenza di fibromialgia, lombalgia e artrite reumatoide attiva, mentre dati su menopausa tardiva e durata della vita riproduttiva (RLS) sono meno chiari.
Contrariamente all’ipotesi secondo cui una maggiore esposizione a estradiolo aumenti il rischio di CP, studi recenti indicano che una menopausa precoce è legata a un maggiore dolore. Tuttavia, non è stata esplorata la relazione tra età al menarca, RLS e CP/CWP in donne con menopausa naturale o indotta.
Il nuovo studio
Questo studio trasversale ha esaminato la relazione tra età alla menopausa, durata della vita riproduttiva e dolore cronico in un campione di donne in post-menopausa di età compresa tra 40 e 93 anni. I dati sono stati raccolti dallo studio Tromsø condotto in Norvegia tra il 2015 e il 2016 (Tromsø7).
Il dolore cronico è stato valutato tramite una singola domanda, coinvolgendo un campione di 5741 partecipanti. Il dolore cronico diffuso, invece, è stato esaminato utilizzando il più dettagliato Graphical Index of Pain, ampliando il campione a 5920 donne.
Le donne in premenopausa e quelle che avevano interrotto le mestruazioni a causa di chemioterapia, radioterapia o dispositivi intrauterini ormonali sono state escluse dall’analisi. Sono stati calcolati i rapporti di rischio relativi aggiustati con intervalli di confidenza al 95% per determinare le associazioni.
Risultati dello studio
Gli autori hanno evidenziato che ogni anno di insorgenza anticipata della menopausa è stato associato a un aumento dell’1% nella prevalenza del dolore cronico (0.992, IC 95% 0.985-0.998). Questa associazione è stata osservata anche nelle donne che hanno sperimentato solo una menopausa naturale.
L’associazione tra menopausa e dolore cronico diffuso non ha raggiunto significatività statistica nell’analisi completamente aggiustata (0.996, IC 95% 0.975-1.017). Inoltre, non sono state riscontrate associazioni significative tra la durata della vita riproduttiva e il dolore cronico o il dolore cronico diffuso.
Lo studio ha rilevato un’associazione significativa tra l’età della menopausa e il dolore cronico: per ogni anno di ritardo nell’insorgenza della menopausa, la prevalenza di CP diminuiva dell’1%. Ad esempio, una menopausa a 35 anni aumenta il rischio di CP del 9% rispetto a quella a 49 anni. Tuttavia, queste associazioni non erano significative nelle analisi multivariate per il dolore cronico diffuso (CWP) o per la durata della vita riproduttiva (RLS). Non sono state trovate correlazioni significative tra RLS e CWP.
Studi precedenti hanno evidenziato che una menopausa precoce (<40 anni) aumenta il rischio di lombalgia cronica, artrite reumatoide e dolore muscoloscheletrico. I risultati dello studio norvegese HUNT2, invece, non hanno trovato associazioni tra menopausa e lombalgia, probabilmente per differenze metodologiche o demografiche rispetto a questo studio. È stata inoltre osservata una relazione tra bassi livelli di estrogeni post-menopausa e aumento del dolore muscoloscheletrico, suggerendo un ruolo delle variazioni ormonali.
L’ipotesi di un’esposizione prolungata agli estrogeni come fattore di rischio per CP e CWP è stata parzialmente confutata. Infatti, una menopausa precoce è associata a maggiore dolore, mentre l’RLS non mostra un impatto significativo. Le differenze ormonali nei vari stadi riproduttivi (menarca, menopausa) influenzano processi neuroendocrini complessi che possono incidere sulla sensibilità al dolore.
Il disegno trasversale dello studio e l’assenza di misurazioni ormonali limitano la possibilità di distinguere tra fasi perimenopausali e postmenopausali. È necessario un approccio longitudinale per validare questi risultati e analizzare variabili come contraccettivi e comorbidità.
Gli autori hanno concluso che, i risultati suggeriscono che una menopausa precoce nelle donne in post-menopausa è collegata a una maggiore prevalenza di dolore cronico. Tuttavia, la durata della vita riproduttiva non sembra avere un impatto significativo né sul dolore cronico né sul dolore cronico diffuso. Questi risultati offrono nuove prospettive per comprendere i fattori di rischio associati al dolore cronico nelle donne e sottolineano la necessità di ulteriori ricerche sui meccanismi alla base di queste associazioni.
Charlotte Indre Lund et al., How is age at menopause and reproductive lifespan associated with chronic pain outcomes in postmenopausal women? Pain. 2025 Jan 1;166(1):144-152. doi: 10.1097/j.pain.0000000000003333. Epub 2024 Jul 26.
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